Roma, 18 apr (Velino) - Chi di citazione ferisce di citazione perisce. È il destino capitato giovedì sera all’architetto Massimiliano Fuksas che in diretta televisiva durante la puntata di Anno Zero ha messo in relazione “l’ignoranza abissale” degli italiani con la vittoria elettorale di Silvio Berlusconi commettendo a sua volta una gaffe madornale. Il premier in pectore infatti, secondo Fuksas, si sarebbe macchiato della colpa di aver di recente attribuito a Giulio Cesare la famosa frase “Meglio primo in un villaggio che secondo a Roma”. Orrore! “Quel motto non era di Giulio Cesare ma di Cicerone!” ha tuonato il Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana. “E il villaggio era Tuscolo!”.
Interdetti e incerti i presenti in studio - tra cui Antonio Di Pietro, Filippo Facci, Giovanni Sartori e Marco Travaglio, oltre al conduttore Michele Santoro. Peccato - come ha scritto Renzo Rosati in una lettera a Dagospia - che Plutarco riporti quest’aneddoto proprio nella vita di Cesare, all’interno della sua opera più importante Le vite parallele: il generale romano l’avrebbe pronunciata durante la campagna di Gallia, mentre a Roma prendeva sempre più potere il suo amico-nemico e collega di triumvirato, nonché genero, Gneo Pompeo. Niente a che vedere con Marco Tullio Cicerone, che aveva ben altro di cui occuparsi tra cursus honorum, orazioni nel Foro, opere filosofiche e lotta a Catilina.
Un’altra segnalazione è ripresa da Dagospia ma arriva invece dalla community di LA7: “Gentili signori, - scrive Elite Veteran che ha inviato una e-mail anche alla redazione di Anno Zero - vorrei inoltrare, all’esimio architetto Fuksas, l’invito che egli stesso ha rivolto ai suoi interlocutori, ovvero: ‘Studiare!’. Se per ‘Si dice Waterloo (vaterlo)’, l’illustre intende riferirsi alla pronuncia autoctona, sbaglia. Essendo la località nella provincia Brabante Vallone la pronuncia corretta, in francese/vallone, è per l’appunto ‘uaterlo’.
Il belga vallone differisce dal francese, oltre che per i numeri (septante, nonante - 70 90 - invece di soixantedix, quattrevingtdix) anche per la pronuncia della ‘W’. Così Walter (valter) diventa ‘ualter’, wagon si pronuncia ‘uagon’ e via dicendo”. Ma niente drammi, per carità: “Il dado è tratto” e il Rubicone dell’ignoranza è un fiume che prima o poi attraversiamo tutti. Tanto è vero che la puntata di ieri di Anno Zero ha avuto ascolti record, con uno share del 17,39 per cento.
Interdetti e incerti i presenti in studio - tra cui Antonio Di Pietro, Filippo Facci, Giovanni Sartori e Marco Travaglio, oltre al conduttore Michele Santoro. Peccato - come ha scritto Renzo Rosati in una lettera a Dagospia - che Plutarco riporti quest’aneddoto proprio nella vita di Cesare, all’interno della sua opera più importante Le vite parallele: il generale romano l’avrebbe pronunciata durante la campagna di Gallia, mentre a Roma prendeva sempre più potere il suo amico-nemico e collega di triumvirato, nonché genero, Gneo Pompeo. Niente a che vedere con Marco Tullio Cicerone, che aveva ben altro di cui occuparsi tra cursus honorum, orazioni nel Foro, opere filosofiche e lotta a Catilina.
Un’altra segnalazione è ripresa da Dagospia ma arriva invece dalla community di LA7: “Gentili signori, - scrive Elite Veteran che ha inviato una e-mail anche alla redazione di Anno Zero - vorrei inoltrare, all’esimio architetto Fuksas, l’invito che egli stesso ha rivolto ai suoi interlocutori, ovvero: ‘Studiare!’. Se per ‘Si dice Waterloo (vaterlo)’, l’illustre intende riferirsi alla pronuncia autoctona, sbaglia. Essendo la località nella provincia Brabante Vallone la pronuncia corretta, in francese/vallone, è per l’appunto ‘uaterlo’.
Il belga vallone differisce dal francese, oltre che per i numeri (septante, nonante - 70 90 - invece di soixantedix, quattrevingtdix) anche per la pronuncia della ‘W’. Così Walter (valter) diventa ‘ualter’, wagon si pronuncia ‘uagon’ e via dicendo”. Ma niente drammi, per carità: “Il dado è tratto” e il Rubicone dell’ignoranza è un fiume che prima o poi attraversiamo tutti. Tanto è vero che la puntata di ieri di Anno Zero ha avuto ascolti record, con uno share del 17,39 per cento.
1 commento:
Credo che è sempre difficile citare a memoria, ma soprattutto sbandierare la propria cultura senza il beneficio del dubbio. Il nostro 'Massimiliano Fuksas' sbaglia anche a ricordare il nome del giornalista del ‘New York Times’ Ian Fisher, parlando di un fantomatico John Fisher.
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