Una tregua che non risolva il problema, sarebbe la vera sproporzione.
Una reazione israeliana che si fermasse qui, renderebbe devvero inutili i costi in vittime civili.
Che senso avrebbe se in capo ad un anno ci si troverebbe nella stessa identica situazione?
Va fatto notare fra l'altro che il potenziale di Hamas stava e sta crescendo. Una tregua ora gli consentirebbe di rialzarsi e avere a disposizione armi in grado di colpire la centrale nucleare israeliana. E questo, evidentemente è da evitare.
Ci si potrebbe anche fermare qui, ma la comunità internazionale dovrebbe assumersene la responsabilità.
Non sono un esperto, ma provo ad ipotizzare.
Occupazione di Gaza da parte di una coalizione internazionale di 10.000 soldati di varie nazioni, (non Israele), con mandato di sparare a vista se vedono qualcuno che lancia razzi o coli di mortaio. Pattugliamento del mare e dell'accesso all'Egitto. Mandato di requisire Qassam e altri aggeggi vari.
Eliminazione della propaganda pro-suicidio.
Hamas sarebbe ancora a Gaza, ma, si spera non in grado più di nuocere.
Già che ci siamo, eliminazione dell'UNWRA e accorpamento all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, con medesimo trattamento,giuridico ed economico?
Sogno, lo so.
mercoledì 7 gennaio 2009
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