
Interdetti e incerti i presenti in studio - tra cui Antonio Di Pietro, Filippo Facci, Giovanni Sartori e Marco Travaglio, oltre al conduttore Michele Santoro. Peccato - come ha scritto Renzo Rosati in una lettera a Dagospia - che Plutarco riporti quest’aneddoto proprio nella vita di Cesare, all’interno della sua opera più importante Le vite parallele: il generale romano l’avrebbe pronunciata durante la campagna di Gallia, mentre a Roma prendeva sempre più potere il suo amico-nemico e collega di triumvirato, nonché genero, Gneo Pompeo. Niente a che vedere con Marco Tullio Cicerone, che aveva ben altro di cui occuparsi tra cursus honorum, orazioni nel Foro, opere filosofiche e lotta a Catilina.
Un’altra segnalazione è ripresa da Dagospia ma arriva invece dalla community di LA7: “Gentili signori, - scrive Elite Veteran che ha inviato una e-mail anche alla redazione di Anno Zero - vorrei inoltrare, all’esimio architetto Fuksas, l’invito che egli stesso ha rivolto ai suoi interlocutori, ovvero: ‘Studiare!’. Se per ‘Si dice Waterloo (vaterlo)’, l’illustre intende riferirsi alla pronuncia autoctona, sbaglia. Essendo la località nella provincia Brabante Vallone la pronuncia corretta, in francese/vallone, è per l’appunto ‘uaterlo’.
Il belga vallone differisce dal francese, oltre che per i numeri (septante, nonante - 70 90 - invece di soixantedix, quattrevingtdix) anche per la pronuncia della ‘W’. Così Walter (valter) diventa ‘ualter’, wagon si pronuncia ‘uagon’ e via dicendo”. Ma niente drammi, per carità: “Il dado è tratto” e il Rubicone dell’ignoranza è un fiume che prima o poi attraversiamo tutti. Tanto è vero che la puntata di ieri di Anno Zero ha avuto ascolti record, con uno share del 17,39 per cento.
1 commento:
Credo che è sempre difficile citare a memoria, ma soprattutto sbandierare la propria cultura senza il beneficio del dubbio. Il nostro 'Massimiliano Fuksas' sbaglia anche a ricordare il nome del giornalista del ‘New York Times’ Ian Fisher, parlando di un fantomatico John Fisher.
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