martedì 25 settembre 2007

Le domande che avrei fatto io ad Ahmadinejad

1) Nel suo paese un giornalista o una persona normale può sfottere, denigrare o fare apparire un deficiente il presidente e passarla liscia?
Qui negli USA si, ed è per questo che questo paese è moralmente superiore al suo.

2) Sa cos'è la laicità? la distinzione fra religione e ragion di Stato. Ha mai sentito dire " date a dio quel che è di dio e a cesare qualche è di cesare? "

3) Acconsentirebbe a far svolgere il gay pride a Teheran?

4) Nel suo paese dice che non ci sono gay, i suoi boia li hanno impiccati tutti?

5)Lei ha dichiarato che non ci sono prove dell'esistenza della Shoah, se vuole le regalo un biglietto per il museo dell'olocausto in Israele.

6) In Iran le donne in spiaggia ci vanno in scafandro o non ci vanno proprio?

7) Ha mai comprato playboy? cos'ha contro le beltà femminili? Se vuole gli regalo l'abbonamento non può farle che bene.

sabato 22 settembre 2007

Scudi umani /2

venerdì 21 settembre 2007

Gli scudi nella storia dai guerrieri agli assassini

Ancora una vignetta tradotta, mi scuserà l'autore straniero (che ignoro).

Nella storia gli scudi servivano difenderea vite delle persone, non per arrisciarla, magari pure per scopi politici come fanno adesso Hamas, Hezbollah e compagnia brutta...

martedì 18 settembre 2007

Ritornano i nazisti?

A proposito del Movimento dei Lavoratori nazionalista e socialista.
A guardare il nome è uguale allo NSDAP (Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori), l'originale, per intendersi. E le parole sembrano disposte per rimarcarlo.
Non sembra neanche che si siano preoccupati di nasconderlo. I passato gruppi neofascisti messi fuori legge per razzismo avevano nomi tipo "Base autonoma", "Meridiano zero", "L'uomo libero".
E quelli erano neofascisti, non neonazisti.

La cosa più preoccupante è che sembrerebbe un movimento che agiva alla luce del sole, non clandestino. Alcuni appartenenti a questo moviment erano stati eletti nel 2004 in alcune liste civiche.
Non sembra che ci siano all'attivo violenze, anche questo fa risaltare questo gruppo rispetto ad un "semplice" gruppo di naziskin, gente dedita alla pura e semplice violenza.
Questo è molto più grave, si tratta di politica. Lucida e consapevole azione politica.
Ideologicamente
E' vero è un gruppuscolo, formato da poche decine di persone, ma è forse indice di quanto adesso lo stato sia debole nei confronti dell'apologia di razzismo e di terrorismo. Perchè in fondo sono due facce della stessa medaglia, il limite entro il quale si può agire politicamente può essere violato impunemente?

E' ora che lo Stato faccia sentire la sua forza, sia nei confronti di questi idioti che degli apologeti del terrorismo.
Entrambi predicatori d'odio.

giovedì 6 settembre 2007

All'alba vincerò



(Il principe ignoto)
Nessun dorma! Nessun dorma! Tu pure, o Principessa,
nella tua fredda stanza
guardi le stelle
che tremano d'amore e di speranza...
Ma il mio mistero è chiuso in me,
il nome mio nessun saprà!
No, no, sulla tua bocca lo dirò,
quando la luce splenderà!
Ed il mio bacio scioglierà il silenzio
che ti fa mia.
(Voci di donne)
Il nome suo nessun saprà...
E noi dovrem, ahimè, morir, morir!
(Il principe ignoto)
Dilegua, o notte! Tramontate, stelle!
Tramontate, stelle! All'alba vincerò!
Vincerò! Vincerò!

ADDIO LUCIANO...

Guerra al terrore senza se e senza ma.

Evocare la guerra è un concetto forte. Un concetto talmente forte da essere inaccettabile.
Il problema è che l'alternativa non è la pace, l'alternativa è la sottomissione, la morte morale e forse fisica.
E questo nessun paese civile può accettarlo.
Di solito si cerca la pace con il proprio nemico, ma quando il nemico è permeato da un ideologia totalitaria questo risulta impossibile.
Se l'odio rivolto verso la civiltà occidentale, America e Israele in primis, è un odio irrazionale, indipendente da qualsiasi altro fattore, ma che si nasconde dietro alla tenace volontà di esistere e difendersi, allora una pace non sarà possibile. E non per colpa nostra; quando annunciano con enfasi religiosa che la conquista del mondo è solo un processo interrotto da Poiters, Lepanto o Vienna, annunciano una continuità con "l'imperialismo islamico" medioevale.
Per essi il concetto di tregua non è come per noi il primo passo verso la pace, ma una subdola e paziente strategia verso la vittoria finale.
Forse, anzi probabilmente, per gli ideologi del terrore questi secoli di storia e di evoluzione della civiltà sono stati una paziente attesa del momento propizio, per continuare l'espansione verso "l'islam mondiale".
E' un movimento lento, ma che affonda le sue radici ben prima d'Israele e del supposto "Imperialismo Americano".
Quando Hamas propone una tregua ventennale, che poi neanche rispetta, lo fa nella convinzione che dopo sarà più forte e potrà vincere più facilmente.
Hamas fa parte della Fratellanza Musulmana, il movimento estremista fondato nel 1928, dopo la caduta dell'Impero Ottomano, che causò una sorta di trauma e fece riemergere il fondamentalismo.

Il motto Hamas è "Allah è il nostro obiettivo. Il Profeta è il nostro capo. Il Corano è la nostra legge. Il jihad è la nostra via. Morire nella via di Allah è la nostra suprema speranza".
Ha compiuto e compie innumerevoli attentati terroristici, l'obiettivo principale sono i civili inermi nei luoghi dove si svolge la vita quotidiana , strade, mercati, discoteche e autobus.
Riceve finanziamenti, supporti materiali e morali dall'Iran.
Nonostante ciò riusciamo neanche considerarlo come un vero pericolo.

Il fondamentalismo terrorista islamico si presenta sotto innumerevoli forme, più o meno esplicitamente terroristiche, più o meno clandestine, e come l'idra le teste che tagliamo ricrescono e spesso non sappiamo neppure dove sono.

La prima guerra da vincere è la guerra culturale.
L'Occidente, e in particolare l'Europa, non riesce più a concepire il concetto di difesa.
Difendersi dagli attacchi e prevenirli, viene quasi considerato un aggressione.
Almeno è così che i media, o certi media li presentano.
Mostrano la reazione nascondendo l'aggressione. E non so quando intenzionalmente, è un male serio, un cancro che corrode l'Occidente dall'interno.
La violenza è l'ultima risorsa degli incapaci, ma non ricorrervi quando è veramente necessario per la propria difesa è da stupidi.

L'Europa non è riuscita a dare una risposta ad Hitler, lasciandolo agire indisturbato fino a che non era più possibile far altrimenti.
Questo, credo sia da ricondurre alla I guerra mondiale, dove la difesa della Serbia e del Belgio scatenò la più grande carneficina fino ad allora vista.
E da questo trauma non si è più ripresa.

E' l'ora dell'assunzione delle responsabilità. Una guerra costa, non solo economicamente, ma deve essere presa in considerazione l'eventualità del costo umano. E fino a che avremo che fare con assassini che utilizzano scudi umani, anche con vittime civili.

Occorre decisione. Più che falsi compromessi e finti dialoghi ci serve fiducia in noi stessi, nella sostanziale bontà della democrazia e della civiltà occidentale.