lunedì 21 gennaio 2008

Osama, il primo film afgano del dopo talebani

''Osama'' è la storia amara e tragica della nostra vita. Il periodo più orrendo, quello in cui nessuno aveva il diritto di decidere qualsiasi
cosa.
''Osama'' è la storia di coloro che hanno perso la loro identità sotto il nome di Osama. Racconta il terrore, in un momento in cui la gente aveva paura della sua stessa ombra. Racconta la storia continua e senza fine delle donne in prigione. Ed è la storia di una ragazzina e del fardello di
ingiustizie e assurdità religiose che è costretta a portare sulle
spalle.

Dichiarazione del
regista Siddiq Barmak contenuta nella cartella stampa del film


"Osama" è un film angosciante.
E' un film che parla del terrore delle donne costrette a vivere come esseri sub-umani, senza il diritto di andare in giro da sole, senza il diritto di esporre la propria "impura e oscena" pelle all'aria e al sole.
E' un film su un popolo martoriato da guerre e sotto un regime teocratico che se non dispone le tecnologie di un regime Orwelliano, ne possiede le follie.
Gli ospedali sono messi così male che i malati devono condividere la flebo, anziché ossigeno si ventila gli asmatici.

Scordate le nostre miserie durante e dopo la guerra. Qui è molto peggio. Scordate il regime fascista dove un Einaudi poteva tranquillamente pubblicare. Il dissenso, l'eterodossia è totalmente vietata. Perchè DIO lo vuole. D'altronde chi potrebbe opporsi al volere di DIO? Non è ammesso nessuno sgarro, neanche il più piccolo perchè sarebbe bestemmia.

(Attenzione viene rilevata la trama del film. Se vuoi vederlo non leggere, ti rovinerai la visione, fidati.)

"Se solo Dio non avesse creato la donna e la madre, figliola tutto quanto è dolore tra uomo e donna non c'è differenza... Dio li ha creati per soffrire. "

Questo è quello che racconta la nonna alla bambina, Maria, una sera preoccupata per la sussistenza di lei e della sua famiglia.

Per sopravvivere, Maria su consiglio della nonna si traveste da ragazzo per andare a lavorare, altrimenti la famiglia morirà di fame. Trova lavoro da un amico del padre morto martire contro i sovietici. Ma un giorno arrivano i talebani che raccolgono tutti i bambini per indottrinarli e insegnarli a combattere. Per i bambini è quasi un gioco. Viene poi il momento di un bagno "purificatore", e viene quasi scoperta e difesa da un amico che conosce il suo segreto. Torna alla bottega per lavorare, ma il suo datore di lavoro ha lasciato il paese, è andato in Pakistan. La sera stessa la madre e la figlia vanno a lavorare ad un matrimonio, canti e musica, ma i talebani bussano alla porta, la musica è proibita, con uno stratagemma occultano la cerimonia, trasformandola in un funerale. E i talebani la bevono.

Il giorno dopo, prima dell'addestramento miliare dei talebani i bambini sempre più convinti che sia Osama una femmina l'insultano. Per convincerli sale su un albero, ma non riesce a scendere, attirando l'attenzione dei talebani. Viene legata e lasciata a penzoloni per ore. Poi viene portata in carcere.

Un occidentale viene processato, l'oggetto della sua colpa era una telecamera con la quale filmava scene di vita afgana. Condannato a morte. Una scarica di mitraglia e poi silenzio.
Una donna "infedele"che ha avuto atteggiamenti "blasfemi" è condannata alla sepoltura e alla lapidazione a morte.

Poi è il turno di Maria, che viene perdonata perchè disperata, ma viene data in moglie ad un vecchio Mullah di 70 anni che gestiva la madrasa, in questo modo viene rispettata la legge islamica. Altrimenti avrebbe dovuto fare la fine della donna blasfema. Che viene appunto lapidata mentre su un carro si porta via tutto contento un fagotto di tela dovrebbe essere la sua nuova giovane moglie. Un altra alla sua collezione.

La porta a casa, la chiude dentro e se ne va via.

La sera torna a casa e il vecchio porco schifoso bastardo fa quello che fanno i vecchi porci schifosi bastardi.

E il film finisce.

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Ispirato da una storia vera

Noi pensiamo che queste cose non ci riguardano, che non siano accadute sulla Terra, ma su Marte. Invece sono accadute in un posto chiamato Afganistan fra il 1996 e il 2001.



Il mio pensiero corre a quelli che considerano il Mullah Omar o Dadullah eroi della lotta all'imperialismo amerikano, come moderni Guevara. Non ho parole per classificarli. Solo mi fanno capire quanto possa cadere in basso, sotto-terra e raschiando, l'intelligenza umana.

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