giovedì 29 marzo 2007

Quadri in movimento

Quando l'arte è in movimento





mercoledì 28 marzo 2007

Riflessione sulla selezione genetica

Domanda,
Se conosceste una donna che si trova in stato interessante, che ha già otto figli, tre dei quali sono sordi, due sono ciechi, uno e' ritardato mentale e lei stessa ha la sifilide, le consigliereste di abortire?
Se la risposta è si, complimenti avete appena ucciso Beethoven nel ventre di sua madre.

Quindi prima di fare cazzate con la selezione nazista pensiamoci molto bene.
Ad esempio Stephen Hawking,malato di sclerosi laterale amiotrofica, non sarebbe mai nato.
Pensiamo a quanti "imperfetti" hanno fatto la storia.

lunedì 26 marzo 2007

Streaming video dalla Bocconi (Tremonti,Ciampi e Amato)

Domani 27 marzo all' Università Bocconi di Milano si terrà la conferenza conclusiva del ciclo I Ministri del Tesoro raccontano 50 anni di politica economica in Italia, disponibile in streming video sull'home page sito dell'università.

Martedì 27 marzo, ore 17

Presiede
Giorgio La Malfa

Interventi
Giulio Tremonti
Giuliano Amato
Carlo Azeglio Ciampi

Dibattito
Modera Roberto Napoletano


Sul sito sono anche disponibili i filmati delle scorse conferenze.
Lunedì 5 marzo, ore 17

Presiede
Ferruccio de Bortoli

Interventi
Piero Barucci
Giulio Andreotti

Dibattito
Modera Carlo Bastasin
La Stampa
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Lunedì 19 marzo, ore 17

Presiede
Mario Monti

Interventi
Domenico Siniscalco
Lamberto Dini
Vincenzo Visco

Dibattito
Modera Fabrizio Galimberti
Il Sole 24 Ore.
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Buona visione




domenica 25 marzo 2007

Gli amici di Gino Strada (di Aramis)

Segnalo un post dell'amico moschettiere Aramis, che pare parecchio interessante.
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Guardate un pò la foto qui sotto

è stata presa dal video della liberazione di Daniele Mastrogiacomo


Nel video, prima della liberazione di Mastrogiacomo, si vede un gruppo di Afghani uscire da un edificio, uno di loro, con una folta barba nera, si avvicina a Gino Strada e gli stringe calorosamente la mano.


Chi sia questo personaggio, chi siano le altre persone riprese e dove si trovino non lo sappiamo con certezza; bisognerebbe chiederlo ai reporter di Emergency.


Ma guardate quest'altra foto


non notate un'impressionante somiglianza con l'uomo che saluta Gino Strada.



Ebbene, questa foto, disponibile in rete, appartiene a Latifullah Hakimi, ex voce ufficiale del regime talebano, arrestato nel 2005 e condannato all'ergastolo.


Se è lui l'uomo del video, è normale che volesse ringraziare Gino Strada; ma è altrettanto normale che lo stesso Strada abbia rapporti così cordiali con il capo talebano?
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Si ringrazia Aramis per il post, il suo blog è ilmoschettiere.blogspot.com/index.html

venerdì 23 marzo 2007

Il patriottismo in Italia

Non nascondiamoci dietro ad un dito, il patriottismo in Italia è una cosa malvista.
Sfoggiare la bandiera italiana al di fuori delle partite della nazionale è quasi una cosa da fascisti, e tempo fa era esclusivamente una cosa da fascisti. Pensiamo ai capi d' abbigliamento, nel mondo giovanile sfoggiarne uno con una toppa della bandiera E' una cosa da fascisti. E questo, sebbene poco importante in se, è indicativo del senso nazionale nella cultura popolare in Italia. per il senso comune il Patriottismo è sinonimo si nazionalismo, e quindi di fascismo.
Ma pensiamo agli altri paesi, pensiamo agli USA, dove la bandiera nazionale è un po' d'dappertutto, in maniera un po' eccessiva forse nei capi di abbigliamento, in Germania è presente in quella casacca di moda a sinistra , in Francia la bandiera sventola spesso davanti ai monumenti, c'è poi l'estremo dell' Ungheria dove è presente letteralmente ad ogni palo.
Ma bandiere a parte la considerazione che abbiamo di noi e del nostro paese è molto bassa, perché, cibo a parte tendiamo a sminuire ogni aspetto della nostra cultura, persino la nostra arte, che numericamente e qualitativamente non ha rivali al mondo, di recente sono stato a Vienna, città magnifica e in un museo all'entrata c'era una statua di Teseo in lotta col Centauro e penso , "Però anche in Austria c'erano degli scultori eccellenti", mi avvicino e scopro che è di Antonio Canova, poi sempre nello stesso museo c'è la sala italiana, in un monastero certosino vicino a Vienna, la metà degli affreschi erano di italiani.
Abbiamo così poca auto stima che all'estero che non si fanno brutte figure, ma figure da Italiani.
Ci sembrano ridicoli certo termini stranieri italianizzati, e strano il fatto che ad esempio in Francese "computer" si dica "ordinateur", l'italianizzazione fobia, che anche quella di per se non è importante è indicativo, reazione all'italianizzazione forzata e spesso ridicola del fascismo? Può darsi, ma era un fenomeno solo marginale, come spiegare che persino i libri dei discorsi di Mussolini portavano la dicitura "Printed in Italy" che è presente persino in "Storia di un anno" pubblicato nel '44 in piena RSI.
Questa non è una crociata contro gli inglesismi, ma a favore di un sentimento nazionale spesso rinnegato. Non è certo che chiamando il computer "calcolatore" o "computatore" che risolveremo qualcosa.
Le origini quindi anche se accentuate dalla reazione alla caduta del fascismo, dove si era forzati ad essere italianisti, vanno ricercate più in là.
A mio parere quel verso dell'inno di Mameli è perfetto per indicarne il motivo.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi
Perché non siam Popolo
Perché siam divisi


Cosa è cambiato da allora?
Possibile che dopo 146 anni non siamo una vera nazione come Francia e Germania?

mercoledì 21 marzo 2007

PAOLO VI alle Brigate Rosse


LETTERA DEL SANTO PADRE PAOLO VI
ALLE BRIGATE ROSSE


Io scrivo a voi, uomini delle Brigate Rosse: restituite alla libertà, alla sua famiglia, alla vita civile l'onorevole Aldo Moro. Io non vi conosco, e non ho modo d'avere alcun contatto con voi. Per questo vi scrivo pubblicamente, profittando del margine di tempo, che rimane alla scadenza della minaccia di morte, che voi avete annunciata contro di lui, Uomo buono ed onesto, che nessuno può incolpare di qualsiasi reato, o accusare di scarso senso sociale e di mancato servizio alla giustizia e alla pacifica convivenza civile. Io non ho alcun mandato nei suoi confronti, né sono legato da alcun interesse privato verso di lui. Ma lo amo come membro della grande famiglia umana, come amico di studi, e a titolo del tutto particolare, come fratello di fede e come figlio della Chiesa di Cristo.

Ed è in questo nome supremo di Cristo, che io mi rivolgo a voi, che certamente non lo ignorate, a voi, ignoti e implacabili avversari di questo uomo degno e innocente; e vi prego in ginocchio, liberate l'onorevole Aldo Moro, semplicemente, senza condizioni, non tanto per motivo della mia umile e affettuosa intercessione, ma in virtù della sua dignità di comune fratello in umanità, e per causa, che io voglio sperare avere forza nella vostra coscienza, d'un vero progresso sociale, che non deve essere macchiato di sangue innocente, né tormentato da superfluo dolore. Già troppe vittime dobbiamo piangere e deprecare per la morte di persone impegnate nel compimento d'un proprio dovere. Tutti noi dobbiamo avere timore dell'odio che degenera in vendetta, o si piega a sentimenti di avvilita disperazione. E tutti dobbiamo temere Iddio vindice dei morti senza causa e senza colpa. Uomini delle Brigate Rosse, lasciate a me, interprete di tanti vostri concittadini, la speranza che ancora nei vostri animi alberghi un vittorioso sentimento di umanità. Io ne aspetto pregando, e pur sempre amandovi, la prova.

Dal Vaticano, 21 aprile 1978

PAULUS PP. VI


Questa lettera veniva scritta dal Papa Paolo VI alle Brigate Rosse, che pur implorando "in ginocchio" dice : senza condizioni.
Il Papa colui che per motivi religiosi più al modno tiene in alta considerazione la vita umana, non un capo di governo, che anchesso ha responsabilità a salvaguardare la dignità e l'onore di una nazione (o meglio, dovrebbe).
La vergogna che provo in quanto italiano ora, è ancora maggior nel ricordo della fermezza e la dignità che dimostrammo in occasione del sequestro Moro.
Sono stati liberati cinque terroristi. Hanno già dichiarato che torneranno a combattere la "guerra santa", sarà cinismo, ma questa liberazione quante vite costerà?

martedì 20 marzo 2007

In difesa di Prosperini


Solito linciaggio mediatico sulle basi di quel che dice il corriere, tra l'altro su un intervista apparsa sul Giornale di domenica facilmente reperibile il pdf su internet.

guardate come la frase, (pesante ed esagerata,sopra le righe tutto quello che volete ...)
da:

«Non ho niente contro di loro.Convivano pure»...
«Ha visto il fotomontaggio di Benedetto XVI con il dito alzato?Ci provino con la faccia di Maometto se hanno i co******, , garrotiamoli, ma non con la garrota di Francisco Franco. Alla maniera degli Apache: cinghia bagnata legata stretta attorno al cranio. Il sole asciuga il laccio umido, il cuoio si ritira, il cervello.»


diventa sul corriere

«I gay? garrotiamoli, ma non con la garrota di Francisco Franco. Alla maniera degli Apache: cinghia bagnata legata stretta attorno al cranio. Il sole asciuga il laccio umido, il cuoio si ritira, il cervello.

che vergogna...

L'informazione in italia è una cosa penosa, il Corriere con tutte le intercettazioni che ha pubblicato, avvisi di garanzia cascati casualmente sul tavolo di suoi giornalisti, è un giornale per lo meno sospetto, quante volte ci sono state frasi distorte e cammuffate, farsi che avendo sentito personalmente da un politico di destra posso smentire senza dubbi. E li subentra la male fede.
Per carità ci scrivono grandi giornalisti, Magdi Allam, Ernesto Galli della Loggia,Piero Ostellino, Sergio Romano. Ma basta un po' di fango per macchiare il bianco.

giusto per un informazione corretta, guardatevi questo





Cos'è per me il liberalismo

Scusate l'articolo un po' romantico ed ingenuo, ma io sono così.

In una società dove tutte le aziende sono pubbliche, non c'è nessuno che possa rischiare e mettere dell'ingenio per sviluppare un idea e mettere su un impresa.
In egual modo in una società dove lo Stato possiede la maggior parte dei mezzi pruduttivi e l'economia è irrigidita, la liberà iniziativa sarà più difficile.
Aumentado il proprio controllo dei mezzi produttivi, lo Stato riduce le potenzialità di aprire un impresa e far sviluppare la libera iniziaiva.
Aprire un impresa significa ingeniarsi, faticare, rischiare e se la fortuna è dalla tua parte, vincere. Riducendo la possibiltà della libera iniziativa, lo stato riduce tutte queste cose, riduce l'avventura, forse l'unica avventura rimasta nel mondo moderno.
E la vita senza avventura non è vita.

domenica 18 marzo 2007

Online il video della conferenza di Paolo Guzzanti

Finalmente online il video, almeno l'estratto della conferenza di Paolo Guzzanti acui ho partecipato per Rivoluzione Italiana a Milano del 8 febbraio.

Buona visione

sabato 17 marzo 2007

Destra e Sinistra


Tutti noi ce la prendiamo con la storia
ma io dico che la colpa è nostra
è evidente che la gente è poco seria
quando parla di sinistra o destra.



Solitamente si crede che destra sia ordine e rispetto delle legge e sinistra sia lassismo, ne consegue che l'estrema destra sarebbe come il fascismo e il nazismo un esagerazione di questi concetti intesi come ordine e sicurezza sociale estremi, che adottano , come sbagliato e da combattere il diverso politicamente e nel caso del nazismo, razzialmente, oltre ad individuare come nemici i diversi , i dissidenti e gli ebrei, porta ad estremizzare il concetto di sicurezza e ordine, combattendo così il crimine e in generale il non rispetto della legge in maniera durissima. Dall'altra parte ci sarebbe il lassismo, l'anarchia.
Questa concezione è sbagliata, perché parte dal presupposto che destra e sinistra abbiano dei concetti intrinsechi che estremizzati possono far capire meglio di cosa si parla quando si dice destra e sinistra. Quindi la destra e la sinistra sarebbero dei concetti diluiti dei relativi estremi. E il centro sarebbe il bianco, l'assenza di colori politici.
Questo discorso parte dal presupposto che l'argomento politico d'attualità ,"sicurezza" è trattato diversamente dalle due parti. La destra tende a evidenziare di più il valore della sicurezza parlando di temi come lotta alla criminalità e all'illegalità, la sinistra invece tende ad evidenziare 'aspetto sociale del problema di impostazione marxista, il sistema cattivo che rende vittime coloro che violano la legge, e quindi si passa alla cultura lassista che passa falsamente per iper-garantismo, piena di modi e scappatoie per evitare il carcere, per ultimo l'indulto.
Il vero valore della politica delle parole sta nei fatti realizzati, nelle società governate dall'estrema sinistra, ovvero da partiti comunisti (veramente comunisti, non social-democratici mascherati) ci sarebbe dovuto essere un mancanza o un'estrema esiguità di polizia, di leggi penali, invece sappiamo che i sistemi repressivi hanno avuto maggior successo e forza proprio nei regimi di estrema sinistra.
Ne consegue che l'applicazione pratica dei principi di sinistra socialista, portati ai massimi livelli portano ad un ribaltamento degli stessi principi portanti.Bisogna contare poi che esiste un certo giustizialismo a sinistra, vedi Di Pietro.
Quindi è sbagliata e inesatta la distinzione politica destra-sinistra basata sul concetto di sicurezza e repressione, perchè l'estrema destra e l'estrema sinistra tendono ad assomigliarsi.

Che cos'è la destra e cos'è la sinistra. Anche la concezione destra conservatrice e sinistra progressista è sbagliata, storicamente no, i liberali erano un tempo quasi degli eversori, con il passare del tempo si sono spostati verso destra, ma solo un ignorante definirebbe conservatrice le politica che Reagan o della Tatcher, mentre di certo non sono progressiste forze che si oppongono a qualsiasi progresso riformatore e infrastrutturale. Il definirsi in un modo di certo non è essere.
Volendo essere schietti e brutali non esistono destra e sinistra , esistono solo le idee. Non esistono destra e sinistra assolute, ma relative ad un dato periodo storico e specifiche di un luogo.
Ma senza queste semplificazioni è difficile orientarsi nell'ambito politico e dire cosa è di qua e cosa è di là.
Un altra impostazione è in senso liberale contro quello socialista, ma che dire dei liberali che stanno a sinistra e dei socialisti che stanno a destra? Senza stare a scomodare le estreme che confondono, perché si uniscono nei temi, ma sono antitetiche come impostazioni, Oggi in Italia si può dire che generalmente la destra è interventista in campo internazionale, vedi lotta al terrorismo, mentre la sinistra, nonostante a parole sia contro il terrorismo decide di non decidere, di non agire, preoccupata solo di criticare, ma mai di schierarsi attivamente.
In campo economico, visto da lontano si può dire che una sia liberista e l'altra sia statalista, ma non è sempre vero, esistono nella destra forze stataliste più corporativiste, e nella sinistra forze che vorrebbero le privatizzazioni e una più forte economia di mercato ad esempio i radicali e settori illuminati della margherita. A decidere l'azione conta non l'intenzione , ma il peso che si ha all'interno di una coalizione. E la reazione , di destra o di sinistra nonostante elettoralmente sia meno determinante tende sempre a prevalere.

Basta!

giovedì 8 marzo 2007

Collassa il blog del Giulivo


Il protarsi del problema sul database che ha superato il tetto dei 65500 commenti non e' ancora risolto per cui provvisoriamente riapriamo questa sede.
Bentornati a tutti


Che io sappia è la prima volta che succede, i migliori auguri di pronta guarigione al blog del sito del Giulivo
Malato di troppo succcesso...

martedì 6 marzo 2007

Renato Brunetta al tg La7


Lo dico e lo ripeto Renato Brunetta è un mito.
Oggi chi ha visto il tg di La7, che notoriamente invita un ospite per l'edizione delle 20, ha potuto ascoltare un'altra delle sue.
Era li per presentare il suo libro appena uscito per Libero sul conflitto di interessi delle coop, e al termine della trasmissione il giornalista ha letto velocissimo un comuniscato di redazione sullo sciopero dei giornalisti della dutarata di almeno un minuto, al termine del quale Brunetta fa " Posso dire una cosa? Gli spettatori non hanno capito niente"
"Grazie" fa il giornalista e finisce il tg.

Ma come si fa a non volergli bene?

sabato 3 marzo 2007

L'insostenibile inefficienza della ricerca in Italia

Perchè il declino dell'Italia?
Mafia? Corruzione? Incompetenza?
Anche, ma secondo me il vero problema è la ricerca.
Succede che una scuola superiore di Scicli (Ragusa)fa il primo trattato sulla termodinamica della moka, proprio così della cara vecchia macchinetta del caffè. Certo, niente di rivoluzionario, ma per una scuola superiore è certo insolito.
Alla guida del professore di fisica gli studenti del Cataudella hanno calcolato l'effficenza del sistema della moka. Il lavoro era stato inviato a varie riviste scientifiche italiane, ma era stato rifuitato a causa del curriculum universitario del professore. Morale, inviato negli USA hanno trovato qualcuno che non badasse chi lo aveva scritto, ma cosa avessero scritto. E' stato pubblicato sull'American Journal of Phisics e sulla prestigiosa rivista Science.

Tutto questo è indice di un intero sistema che non funziona, di una ricerca che guarda al contenitore e non al contenuto. Dicono ci vogliono più soldi alla ricerca, ma come li userebbero? Basta soldi pubblici, cavatevela da soli, bisogna detassare le aziende che investono in ricerca, favorirle il più possibile. La prossima volta non sarà il trattato sulla moka, sarà qualcosa di ben più importante.

Inoltre provate a cercare le parola chiave di questa vicenda, non un solo sito italiano.