venerdì 4 maggio 2007

Sulla convenienza economica USA nella guerra in Iraq

ovvero come ti smonto gli anti-americani.

Quante volte avete sentito " Gli Stati Uniti hanno fatto la guerra per il petrolio, non è ovvio?, per cosa altrimenti.? "
Troppe, lo so.
Da che ragionamento logico partivano?
vediamo di schematizzarlo.
Iraq =petrolio; fabbisogno USA = petrolio + USA cattivi = guerra USA-Iraq

grosso modo il ragionamento è quello, non voglio spiegare i motivi della guerra in Iraq(magari lo farò prossimamente), voglio vedere se conviene agli USA la guerra in Iraq. Questi dati sono il frutto di una breve ricerca, non voglio dargli una valenza scientifica, ma credo che sia interessante ragionarci su.

Le esportazioni irachene sono (per eccesso) 24,83 miliardi di dollari,

l'83.9% è petrolio,

gli USA sono partners nelle esportazioni per il 54% , per le importazioni il 7,4%

quindi calcolando il 54% (83,9% di 24,83) = 11, 25 miliardi di dollari di esportazioni di petrolio negli USA.

Vediamo le spese,
il costo quotidiano, secondo peace link che riporta dati del 2004 è 177 milioni di dollari al giorno,
177 milioni * 365 = 64 miliardi di dollari l'anno.

Ma consideriamo i dati più recenti, del 2006 tratti dal sito Pagine di difesa
la guerra in Iraq costa attualmente agli Usa 4,5 miliardi di dollari al mese in spese militari correnti, esclusi gli approvvigionamenti di nuovi sistemi d’arma ed equipaggiamenti. Lynch ha detto che la guerra è costata finora 173 miliardi di dollari.

4.5 * 12 (mesi ) = 54 miliardi di dollari l'anno, +

Il costo della guerra, quella durata un mese , sarebbe 79 miliardi di dollari, ma non ho trovato fonti che ritengo attendibili.

Considerando poi che:
21 aprile 2003, Washington – Gli Stati Uniti hanno già speso circa 600 milioni di dollari per l’assistenza umanitaria e la ricostruzione dell’Iraq, ha dichiarato Andrew Natsios, Amministratore dell’Agenzia americana per lo Sviluppo Internazionale (USAID)

e finora sono stati stanziati 18,4 miliardi in aiuti.

L' Iraq Relief and Reconstruction Fund (IRRF) stabilito dal Congresso USA il 6 Novembre 2003 ha stanziato 18,4 miliardi di dollari per la ricostruzione delle infrastrutture dannegiate da anni di sanzioni e dalla guerra.

Qui la tabella con le specifiche

Qui il PDF delle realizzazioni USA in Iraq

e considerato anche che,


Dov'è tutta questa convenienza economica?


Non ci sono più i capitalisti di una volta...






13 commenti:

liberaliperisraele ha detto...

domenica te lo linko

Anonimo ha detto...

Non vorrei fare l'avvocato del diavolo ma in una discussione che avevo avuto con una persona, è emerso che la convenienza economica non è per l'intera nazione USA, ma solo per le aziende coinvolte nell'industria bellica.
E se non ricordo male erano anche quelle coinvolte nella ricostruzione dell'Iraq e le aziende petrolifere.

ciao yos

Beppe ha detto...

basta decidersi, per le armi o per il petrolio?

non si scatena una guerra così costosa per far un favore ad delle aziende dell'industria bellica.
Ci hanno guadagnato?, ma non è il mestire di qualsiasi azienda guardaganre?

che colpa è?

Anonimo ha detto...

x yos: non esiste politico che non ambisca a farsi rieleggere,e per farsi rieleggere bisogna disporre di un ampio consenso elettorale..
Le guerre,che costano cifre enormi (pagate dai contribuenti) e che necessariamente comportano la morte di un certo numero di soldati,non accrescono mai il consenso di un governo,per cui ritengo che affermare che una guerra viene combattuta esclusivamente per ragioni economiche e non anche per ragioni di carattere ideologico e strategico (aspetti sui quali,nel caso specifico dell'Iraq si può discutere) sia piuttosto ingenuo..
Qualcuno mi potrebbe rispondere che Bush aveva delle convenienze personali..
A parte che questo va provato,occorre comunque tenere presente che negli Stati Uniti i vincoli rappresentati dall'appartenenza ad un partito estremamente più deboli rispetto a ciò che avviene in Europa,e ben difficilmente un membro del Congresso è disposto a giocarsi il seggio votando a favore di una guerra solo per permettere al Presidente in carica di fare un favore a qualche amico..

Beppe ha detto...

Qualcuno mi potrebbe rispondere che Bush aveva delle convenienze personali..
---------
ci sono due tipi di aziende petrolifere, quelle che producono e quelle che comprano petrolio,
quella di Bush è la seconda. Quindi ci ha perso dato che il prezzo è aumentato parecchio

Anonimo ha detto...

E' veramente dura convincere un antiamericano a priori che gli Usa nel loro agire non siano motivati esclusivamente da bieche ragioni economiche (leggi "imperialismo occidentale che affama i popoli più poveri")!

Francesco Candeliere ha detto...

Complimenti per il tuo post,risulta molto preciso e dettagliato.Ne mio blog ho cercato di analizzare alcuni dei motivi per cui gli americani stanno in Iraq. Vieni a visitarmi.

Anonimo ha detto...

la convenienza economica è evidente tesoruccio e non sono certo i tuoi calcoli sballati a dimostrare il contrario. quando si parla di spese militari si parla di spese del governo cioè di tutti i cittadini americani. quando si parla di petrolio( ma anche di costruzioni di armi, ricostruzione ecc...) si parla di grandi corporation nei cui consigli di amministrazione spesso e volentieri trovi membri dell' amministrazione bush o loro contigui. il vantaggio privato per queste persone è evidente. solo un ingenuo o un furbetto può dire il contrario
JL

Anonimo ha detto...

Sarei contento se JL desse qualche dato quando vuole esporre la sua tesi, come invece ha fatto Django.
Non verità a priori, bensì D I M O S T R A R E ciò che si dice.

p.s. complimenti per il blog

Beppe ha detto...

Grazie mille.

Cmq JL i petrolieri non è che hanno una preferenza per i repubblicani , sostengono entrambi, e visto come sono andate le cose mi sa che gli convengono pure.

Immagina, petrolio a 90 $ , i produttori gaudiscono, i venditori si sparano gli americano consumatori si incazzano, il presidente perde popolarità.

Il tuo ragionamento ci potrebbe stareper un piccolo caso di corruzione, il deputato che per fare un favore ad un finanziatore fa del male alla nazione ( e permale intendo violare le regole della libera concorrenza ).

I finanziamenti ai candidati presidenti sono stranoti all'opinione pubblica che ne trae le sue conclusioni.

Poniamo che bush si èfatto finanziare dalla fabbrica di armi X, per "ricambiare" magari la nomina fornitore ufficiale dell'esercito, la stampa americana, (molto più indipendete e intraprendete delle nostra, vedi watergate e altri casi simili) vuoi che non si accorga di una cosa del genere? molto poco plausibile, datoche appunto i finanziatori sono sempre noti.

Anonimo ha detto...

Non so se sia una teoria totalmente e "al di sopra di ogni dubbio" veritiera, ma navigando per caso sono arrivato a questo sito:
http://www.signoraggio.com/index_ilproblema.html
è abbastanza interessante e curiosa anche come spiegazione alla vostra discussione (premetto che io ho qualche dubbio su questa tesi, soprattutto circa la possibile estensione del fenomeno, ma penso che ogni opinione ragionevole vada espressa) circa la connivenza di interessi tra nazioni industrie finanziamenti eccetera...
Un saluto disinteressato e anonimo
ciao Django :)

Anonimo ha detto...

il link si è tagliato scusate
http://www.signoraggio.com
/index_ilproblema.html

Anonimo ha detto...

Perche non:)