venerdì 29 febbraio 2008

Ecco il programma del Popolo della Libertà (prima missione: sviluppo)

Prima missione: rilanciare lo sviluppo
La nostra proposta per rilanciare la crescita dell’economia italiana si fonda su sei iniziative: un nuovo fisco per le imprese; infrastrutture, nuove fonti di energia e telecomunicazioni; lavoro; liberalizzazioni; sostegno al "made in Italy"; riorganizzazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione.

1. Un nuovo fisco per le imprese
• detassazione di straordinari, premi e incentivi legati a incrementi di produttività;
• graduale e progressiva detassazione delle "tredicesime" o di una mensilità;
• versamento IVA dovuto solo dopo il reale incasso della fattura;
• rimborsi IVA in tempo commerciale (da 60 a 90 giorni), per lasciare liquidità nelle imprese;
• eliminazione di adempimenti burocratici e fiscali superflui e costosi;
• riforma degli studi di settore, partendo dalle realtà economiche territoriali e coinvolgendo anche i Comuni;
• graduale e progressiva abolizione dell’IRAP, a partire dall’abolizione dell’IRAP sul costo del lavoro e sulle perdite;
• graduale e progressiva riduzione dell’IVA sul turismo.

2. Infrastrutture, nuove fonti di energia e telecomunicazioni
• Rilancio e rifinanziamento della "Legge Obiettivo" e delle Grandi Opere con priorità alle Pedemontane lombarda e veneta, al Ponte sullo Stretto di Messina e all’Alta velocità ferroviaria;
• coinvolgimento delle piccole e medie imprese di costruzione nella realizzazione delle Grandi Opere;
• promozione e incentivazione della raccolta differenziata e della realizzazione di termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nelle regioni deficitarie;
• rilancio del trasporto aereo, con la valorizzazione e lo sviluppo degli "Hub" di Malpensa e di Fiumicino;
• partecipazione ai progetti europei di energia nucleare di ultima generazione;
• incentivi alla diversificazione, alla cogenerazione, all’uso efficiente di energia, alle fonti rinnovabili: dal solare al geotermico, dall’eolico alle biomasse, ai rifiuti urbani;
• realizzazione dei rigassificatori già autorizzati;
• diversificazione del funzionamento degli impianti elettrici ad olio combustibile attraverso il ricorso al carbone pulito;
• completamento del processo di liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni e diffusione della larga banda su tutto il territorio nazionale;
• regole europee nel settore dei media: pluralismo e concorrenza, valorizzazione delle produzioni europee, completamento del passaggio alla tecnologia digitale.

3. Lavoro
• Incremento delle tutele, delle garanzie e dei controlli in materia di sicurezza sul lavoro anche attraverso incentivi per le imprese;
• obiettivo della piena occupazione per trasformare la flessibilità di ingresso nel mondo del lavoro in opportunità di stabilità del rapporto e di crescita professionale, eliminando alla radice il fenomeno della precarietà;
• attuazione della Legge Biagi per incentivare la creazione di nuovi posti di lavoro e per realizzare una maggiore inclusione nel mercato del lavoro di giovani, donne, anziani e disabili;
• riforma degli ammortizzatori sociali secondo i principi contenuti nel "Libro Bianco" del professor Marco Biagi;
• completamento della "Borsa lavoro" per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

4. Liberalizzazioni
• Liberalizzazione dei servizi privati e pubblici per migliorare il rapporto qualità/prezzo a favore dei consumatori a partire dal carico delle bollette;
• liquidazione delle società pubbliche non essenziali;
• difesa dei consumatori generalizzando e rafforzando il principio di "portabilità" dei rapporti con le banche, proposto dal Governo Berlusconi.

5. Sostegno al "Made in Italy"
• Interventi sull’Unione Europea per ridurre la regolamentazione comunitaria, per difendere la nostra produzione, contro la concorrenza asimmetrica che viene dall’Asia (dazi e quote);
• sperimentazione della certificazione obbligatoria del "Made in Italy";
• legge sui distretti industriali, sulle filiere produttive e sulle reti d’imprese;
• sviluppo dell’agricoltura: salvaguardia degli interessi italiani in Europa, difesa e valorizzazione del prodotto italiano mediante l’indicazione obbligatoria dell’origine geografica, contenimento
dei costi di produzione (anche con la stabilizzazione del regime fiscale e previdenziale agricolo), valorizzazione dei prodotti tipici, riduzione dei passaggi dal campo alla tavola dei prodotti agricoli, diffusione di mercati gestiti direttamente dai produttori agricoli.

6. Riorganizzazione e digitalizzazione della P.A.
• Sviluppo del piano di riorganizzazione e di digitalizzazione della pubblica amministrazione avviato durante il Governo Berlusconi per raggiungere i seguenti obiettivi: considerevoli risparmi nel costo dello Stato, accesso dei cittadini agli uffici pubblici per via telematica, maggiore trasparenza e certezza delle procedure;
• passaggio dall’archiviazione cartacea a quella digitale.
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Leggi le altre missioni : 2, 3, 4, 5, 6, 7
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Da il Velino.it


1 commento:

Anonimo ha detto...

A nome di oltre 60 mila donne lavoratrici italiane, si chiede l'abrogazione dell'articolo 4 del Decreto Legislativo 30-12-1992, n° 503 (Legge Amato), cui disegno di legge n° 487, 13^ Legislatura, ancora pendente. Trattasi di una vergognosa aberrazione giuridica, voluta dal governo di sinistra nel 1992, che penalizza le donne nate dopo il 1938, le quali, dopo aver lavorato molti anni e versato volontariamenti i contributi previsti e autorizzati dall'INPS, sono state private, poco prima di andare in pensione, dell'integrazione al minimo, considerando il reddito del marito e, pertanto, le più fortunate ricevono una pensione che va da 20 a 100 euro al mese. Sanare quest'ingiustizia, cui si dà notizia periodicamenti su vari giornali e per la quale sono sorti i famosi "Comitati 503", sarebbe veramente un'opera meritoria.