venerdì 29 febbraio 2008

Ecco il programma del Popolo della Libertà (settima missione: finanza pubblica)

Settima missione: un piano straordinario di finanza pubblica

Questo programma si estende sull’intero arco della prossima legislatura e sarà integralmente realizzato entro il suo termine.
Cinque anni sono un periodo di tempo sufficientemente lungo per graduare l’avanzamento progressivo degli interventi che ci impegniamo a realizzare.

In ogni caso ci è ben chiaro che la realizzazione del nostro programma è sottoposta a 3 vincoli esterni essenziali:

a) il vincolo costituito dalla crisi economica in atto nel mondo ed in Italia. Una crisi che può aggravarsi e che in questi ultimi due anni è stata irresponsabilmente ignorata o sottovalutata dal Governo Prodi;
b) il vincolo imposto dagli impegni di trattato europeo, impegni che l’Italia ha assunto e che il nostro prossimo Governo intende rispettare. Come è stato già fatto nel periodo del nostro governo caratterizzato da una congiuntura economica negativa che ha portato la Germania e la Francia – ma non l’Italia – sulla soglia delle "sanzioni" europee;
c) il vincolo costituito dall’attuale instabile equilibrio dei conti pubblici italiani.
In questi termini, gli interventi attuativi del presente programma saranno comunque progressivamente e responsabilmente realizzati in funzione dell’andamento dell’economia e nel rispetto dei criteri di rigore nella gestione del bilancio pubblico.
Non facciamo e non promettiamo miracoli.
In ogni caso non metteremo le mani nelle tasche dei cittadini. Non aumenteremo dunque la pressione fiscale. Anzi ci sforzeremo di ridurla. Fermo l’obiettivo di contrasto e di recupero dell’evasione fiscale.
Il nostro impegno sarà all’opposto sul lato della spesa pubblica, che ridurremo nella sua parte eccessiva, non di garanzia sociale, e perciò comprimibile. A partire dal costo della politica e dell’apparato burocratico (ad esempio delle Province inutili).
In parallelo a questi interventi di carattere ordinario, pensiamo comunque che sia possibile e necessario un piano di ristrutturazione straordinaria della nostra finanza pubblica. Un piano articolato come segue.
Dentro la struttura della nostra finanza pubblica, come si è via via formata in questi ultimi trenta anni, noi vediamo emergere 5 punti caratteristici essenziali:
a) l’attivo è superiore al passivo. Il patrimonio pubblico (circa 1.800 miliardi di euro) è in specie superiore al debito pubblico (circa 1.500 miliardi di euro);
b) tutto il passivo è collocato come debito pubblico sul mercato, mentre la parte di attivo che potrebbe essere collocata e valorizzata sul mercato, fatta da azioni, aziende, immobili, crediti, diritti di concessione, etc. (fino al 40% del totale, fino a circa 700 miliardi di euro) è ancora in mano pubblica;
c) simmetricamente, il grosso del risparmio privato è direttamente ed indirettamente investito in passività (ed in specie in titoli del debito pubblico) e non in attività;
d) mentre quasi tutto il debito pubblico è del governo centrale (dello Stato), il grosso del patrimonio pubblico che può essere collocato e valorizzato sul mercato – circa i due terzi del totale – è dei governi locali (Regioni, Province, Comuni). Da ultimo, mentre il governo centrale (lo Stato) tende a privatizzare, molti Governi locali seguono il processo opposto tendendo a pubblicizzare;
e) mentre quasi tutto il prelievo fiscale è centrale (dello Stato), la parte crescente della spesa pubblica discrezionale è locale (di Regioni, Province, Comuni).
La nostra proposta è un grande e libero patto tra Stato, Regioni, Province, Comuni, risparmiatori ed investitori.
Un patto che:
- realizzi il federalismo fiscale solidale, di cui all’art.119 della Costituzione;
- riduca il debito dello Stato, immettendo sul mercato una quota corrispondente di patrimonio pubblico, offrendo a risparmiatori ed operatori economici maggiori e migliori opportunità di investimento.
Gli effetti finali attesi sono: la riduzione del debito pubblico; un minore costo del debito pubblico residuo; una maggiore trasparenza, una maggiore responsabilità ed efficienza della spesa pubblica; la riorganizzazione e la digitalizzazione della pubblica amministrazione, il rilancio dell’economia.
Solo su questa base, non aumentando le tasse sul reddito, sulla casa, sul risparmio, sulle partite IVA, ma abbattendo la manomorta del debito pubblico, l’Italia può ripartire.
L’effetto positivo cumulato atteso è stimabile in termini di 1 punto di prodotto interno lordo di minore spesa pubblica corrente e di 1 punto di prodotto interno lordo di maggiore crescita.
Tutte le ipotesi di intervento di finanza pubblica presenti in questo programma sono ampiamente coperte, grazie alla somma degli effetti del piano straordinario e ai risultati della nostra azione contro l’evasione fiscale condotta con la riforma delle esattorie, mediante l’effettiva partecipazione dei Comuni all’accertamento, il potenziamento dell’amministrazione finanziaria, il progetto della riforma dal basso e non dall’alto degli studi di settore.
----
Leggi le altre missioni : 1, 2, 3, 4, 5, 6
----
Da il Velino.it

Ecco il programma del Popolo della Libertà (sesta missione: il federalismo)

Sesta missione: il federalismo

La riforma del Titolo V della Costituzione ha posto le premesse per avviare un ampio processo di trasferimento di poteri dal centro alla periferia. Per il riconoscimento di una effettiva autonomia delle Regioni e degli enti locali occorre realizzare il federalismo fiscale, che comporta il trasferimento di risorse finanziarie dal centro alla periferia, a parità di spesa pubblica e di pressione fiscale complessiva.

• attuazione al disposto dell’articolo 119 della Costituzione, assegnando agli enti territoriali le più idonee fonti di finanziamento, trovando il giusto equilibrio tra autonomia, equità ed efficienza;
• approvazione, a tal fine, da parte del Parlamento della proposta di legge "Nuove norme per l’attuazione dell’art. 119 della Costituzione", adottata dal Consiglio Regionale della Lombardia il 19 giugno 2007;
• garanzia della massima trasparenza ed efficienza nelle decisioni di entrata e di spesa, così da permettere il controllo della collettività sulle politiche fiscali e di spesa delle amministrazioni locali;
• garanzia che la perequazione riduca ma non annulli le differenze di capacità fiscale, fermo il principio costituzionale di giusto equilibrio tra solidarietà ed efficienza, premiando i comportamenti finanziari virtuosi e le regioni con una minore evasione fiscale.
----
Leggi le altre missioni : 1, 2, 3, 4, 5, 7
----
Da ilVelino.it

Ecco il programma del Popolo della Libertà (quinta missione:il Sud)

Quinta missione: il Sud

Noi vogliamo un’Italia che finalmente superi, attraverso un impegno straordinario, il drammatico divario tra Nord e Sud, realizzando una politica che valorizzi la responsabilità dei territori e metta a frutto tutte le energie presenti nel Paese.

• Piano decennale straordinario concordato con le Regioni per il potenziamento, completamento e realizzazione delle infrastrutture: porti, reti stradali e autostradali, alta capacità ferroviaria, Ponte sullo stretto, in modo da formare un sistema logistico integrato;
• creazione di zone e porti franchi;
• "Leggi Obiettivo" speciali concentrate su turismo e beni culturali, agroalimentare e risorse idriche, infrastrutture e logistica, poli di eccellenza per la ricerca e l’innovazione;
• realizzazione di un piano strategico di riconversione dell’industria chimica pesante (impianti petrolchimici e centrali termoelettriche) ispirato alle nuove tecnologie;
• pieno e tempestivo utilizzo dei fondi comunitari attraverso nuove intese istituzionali di programma;
• realizzazione della Banca del Sud secondo il progetto del Governo Berlusconi;
• federalismo fiscale solidale e misure di fiscalità di sviluppo (fiscalità compensativa) a favore delle aree svantaggiate;
• contrasto alla criminalità organizzata; piano di emergenza per la sicurezza e la legalità.
----
Leggi le altre missioni : 1, 2, 3, 4, 6, 7
----

Da il Velino.it

Ecco il programma del Popolo della Libertà (quarta missione:servizi)

Quarta missione: i servizi ai cittadini. Sanità, scuola, università, ricerca, cultura e ambiente.

Daremo agli italiani servizi pubblici degni di un Paese europeo, innovando nel campo della sanità, della scuola, dell’università, della ricerca e nella tutela dell’ambiente.

1. Sanità
• completamento del piano del Governo Berlusconi per l’eliminazione delle liste d’attesa;
• incentivazione del rinnovamento tecnologico delle strutture ospedaliere e della realizzazione di nuove strutture, in particolare al Sud, in accordo con le Regioni;
• trasparenza nella scelta dei manager nelle aziende pubbliche sanitarie, con graduatorie che valorizzino il merito e la qualificazione professionale;
• riforma della Legge 180 del 1978 in particolare per ciò che concerne il trattamento sanitario obbligatorio dei disturbati psichici;
• attuazione della legge contro le droghe e potenziamento dei presidi pubblici e privati di prevenzione e di recupero dalle tossicodipendenze.

2. Scuola, università, ricerca e cultura
• Ripresa nella scuola, per gli alunni e per gli insegnanti, delle "3 i": inglese, impresa, informatica;
• difesa del nostro patrimonio linguistico, delle nostre tradizioni e delle nostre culture anche per favorire l’integrazione degli stranieri;
• attuazione per la prima volta in Italia del disposto dell’articolo 34 della Costituzione: "I capaci e meritevoli anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi";
• commisurazione degli aumenti retributivi a criteri meritocratici con riconoscimenti agli insegnanti più preparati e più impegnati;
• libera, graduale e progressiva trasformazione delle Università in Fondazioni associative, aperte ai contributi dei territori, della società civile e delle imprese, garantendo a tutti il diritto allo studio;
• rafforzamento della competizione tra atenei, premiando qualità e risultati;
• realizzazione dei "Fondi dei fondi" per finanziare gli investimenti in ricerca sul modello di quanto realizzato in Francia;
• inserimento graduale e progressivo della detassazione degli utili reinvestiti in ricerca ed innovazione tecnologica;
• legge quadro per lo spettacolo dal vivo (teatro, musica, danza) e per promuovere la creatività italiana in tutti i campi dello spettacolo, dell’arte e della multimedialità;
• promozione delle "cittadelle della cultura e della ricerca", con il concorso del pubblico e dei privati, per lo studio delle eccellenze italiane e lo sviluppo di piani e strategie per la valorizzazione delle produzioni tradizionali.

3. Ambiente
• Introduzione della destinazione di un "5 per mille" per l’ambiente;
• legge obiettivo per il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e la tutela del paesaggio, nel rispetto delle autonomie territoriali, attraverso la demolizione degli ecomostri e il risanamento degli scempi arrecati al paesaggio italiano;
• promozione di azioni coordinate di valorizzazione del territorio attraverso la programmazione negoziata con le Regioni, anche per ottimizzare l’utilizzo dei fondi europei relativi ai beni culturali e al recupero dei centri storici;
• realizzazione di strumenti di tutela del suolo e delle acque per una razionalizzazione della gestione delle risorse e per la prevenzione dei disastri idrogeologici, fatte salve le competenze regionali;
• aggiornamento della Legge 157/92 secondo gli indirizzi europei in materia di attività venatoria.
----
Leggi le altre missioni : 1, 2, 3, 5, 6, 7
----
Da ilVelino.it

Ecco il programma del Popolo della Libertà (terza missione: sicurezza e giustizia)

Terza missione: più sicurezza, più giustizia
Sicurezza e tutela del cittadino sono priorità assolute e saranno affrontate con interventi urgenti ed incisivi.

Una giustizia lenta ed inefficiente, oltre che essere fonte di disuguaglianza e di tensioni sociali, crea ostacolo alla crescita economica del Paese.
Provvedimenti legislativi immediati e di sistema debbono trovare attuazione per ridare al cittadino la fiducia nello Stato.

1. Più sicurezza
• Aumento progressivo delle risorse per la sicurezza;
• maggiore presenza sul territorio delle forze dell’ordine ed incremento della polizia di prossimità, dei poliziotti e dei carabinieri di quartiere per rafforzare la prevenzione dei "reati diffusi" (furto in appartamento, furto d’auto, spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione, etc);
• incentivi per installazioni di sistemi di sicurezza nei pubblici esercizi;
• iniziativa del Governo italiano in sede di Unione Europea affinché non si attuino più sanatorie indiscriminate per i clandestini;
• apertura di nuovi Centri di permanenza temporanea per l’identificazione e l’espulsione dei clandestini;
• contrasto dell’immigrazione clandestina, attraverso la collaborazione tra governi europei e con i paesi di origine e transito degli immigrati;
• contrasto all’insediamento abusivo di nomadi e allontanamento di tutti coloro che risultino privi di mezzi di sostentamento legali e di regolare residenza;
• precedenza per l’immigrazione regolare ai lavoratori dei paesi che garantiscono la reciprocità dei diritti, impediscono la partenza di clandestini dal proprio territorio e accettino programmi comuni di formazione professionale negli stessi paesi;
• conferma del collegamento stabilito nella Legge Bossi-Fini fra permesso di soggiorno e contratto di lavoro e contrasto allo sfruttamento illegale del lavoro degli immigrati;
• incentivi alle associazioni, alle scuole e agli oratori per la conoscenza della lingua, della cultura e delle leggi italiane da parte degli immigrati;
• lotta al terrorismo interno ed internazionale, anche attraverso lo stretto controllo dei centri collegati alla predicazione fondamentalista;
• tutela dell’ordine pubblico dagli attacchi alla legalità dei vari "disobbedienti" e aumento delle pene per i reati di violenza contro le forze dell’ordine;

2. Più giustizia

• perfezionamento dell’azione intrapresa nella legislatura 2001/2006 dal Governo Berlusconi, con il completamento della riforma dei codici, la definitiva razionalizzazione delle leggi esistenti e l’attuazione dei principi enunciati dalle sentenze della Corte Costituzionale, non ancora trasposti in atti legislativi;
• attuazione dei principi costituzionali del giusto processo per una maggiore tutela delle vittime e degli indagati;
• aumento delle risorse per la giustizia, con un nuovo programma di priorità nell’allocazione delle risorse: più razionalità nelle spese, più investimenti nell’amministrazione della giustizia quotidiana, a partire dalla giustizia civile;
• garanzia della certezza della pena, con la previsione che i condannati con sentenza definitiva scontino effettivamente la pena inflitta ed esclusione degli sconti di pena per i recidivi e per chi abbia commesso reati di particolare gravità e di allarme sociale;
• inasprimento delle pene per i reati di violenza sui minori e sulle donne; gratuito patrocinio a favore delle vittime; istituzione del Tribunale della famiglia, per garantire i diritti fondamentali dei componenti del nucleo familiare;
• costruzione di nuove carceri e ristrutturazione di quelle esistenti;
• rafforzamento della distinzione delle funzioni nella magistratura, come avviene in tutti i paesi europei; confronto con gli operatori della giustizia per una riforma di ancor maggiore garanzia per i cittadini, che riconsideri l’organizzazione della magistratura, in attuazione dei principi costituzionali;
• limitazione dell’uso delle intercettazioni telefoniche e ambientali al contrasto dei reati più gravi; divieto della diffusione e della pubblicazione delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, con pesanti sanzioni a carico di tutti coloro che concorrono alla diffusione e pubblicazione;
• riforma della normativa anche costituzionale in tema di responsabilità penale, civile e disciplinare dei magistrati, al fine di aumentare le garanzie per i cittadini;
• completamento della riforma del Codice di Procedura Civile con snellimento dei tempi di definizione ed incentivi alle procedure extra giudiziali.
----
Leggi le altre missioni : 1, 2, 4, 5, 6, 7
----
Da il velino.it

Ecco il programma del Popolo della Libertà (seconda missione:famiglia, giovani)

Seconda missione: sostenere la famiglia, dare ai giovani un futuro

La famiglia è al centro del nostro programma; per noi la famiglia è la comunità naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna; e per sostenere la famiglia noi proponiamo: meno tasse, una casa per tutti, migliori servizi sociali, mettere i giovani in condizione di costruire il loro futuro.

1. Meno tasse
• Totale eliminazione dell’ICI sulla prima casa, senza oneri per i Comuni;
• graduale e progressiva introduzione del "quoziente familiare" che tiene conto della composizione del nucleo familiare;
• abolizione delle tasse sulle successioni e sulle donazioni reintrodotte dal governo Prodi;
• graduale e progressiva diminuzione della pressione fiscale sotto il 40% del prodotto interno lordo in attuazione dei principi contenuti nella Legge delega per la riforma fiscale del governo Berlusconi;
• graduale e progressiva tassazione separata dei redditi da locazione;
• rilevazione sul territorio dei redditi delle abitazioni, ai fini della formazione del catasto;
• rafforzamento delle misure di contrasto all’evasione fiscale già contenute nella legge finanziaria del 2006 del governo Berlusconi.

2. Una casa per tutti
• "Piano casa" per costruire alloggi per i giovani e per le famiglie che ancora non dispongono di una casa in proprietà attraverso lo scambio tra proprietà dei terreni e concessioni di edificabilità. Ogni Regione determinerà i criteri di assegnazione su cui costruire le graduatorie;
• piano di riscatto concordato con le Regioni a favore degli inquilini di alloggi pubblici;
• riduzione del costo dei mutui bancari delle famiglie, rendendone conveniente la ristrutturazione da parte delle banche;
• graduale e progressiva detassazione degli investimenti in riscaldamento e difesa termica delle abitazioni e degli investimenti per la costruzione nelle città di nuovi posti-auto sotterranei;
• fondo pubblico di garanzia per i mutui contratti dai condomini per le opere di manutenzione e/o ristrutturazione;
• stabilizzazione delle norme fiscali (IVA + Imposte dirette) sui lavori di ristrutturazione edilizia;
• "Legge Obiettivo" per i quartieri svantaggiati e le periferie delle grandi aree metropolitane, con agevolazioni agli interventi di riqualificazione urbana e il finanziamento di progetti infrastrutturali.

3. Migliori servizi sociali
• Reintroduzione del "bonus bebé" per sostenere la natalità;
• graduale e progressiva riduzione dell’IVA su latte, alimenti e prodotti per l’infanzia;
• sostegno alle famiglie per una effettiva libertà di scelta educativa tra scuola pubblica e scuola privata;
• assegnazione di libri di scuola gratuiti per le famiglie meno agiate, estesa fino al 18° anno di età per garantire il diritto/dovere all’istruzione;
• prosecuzione del piano di investimenti in asili aziendali e sociali, attraverso fondi pubblici e detassazioni;
• graduale e progressivo aumento delle pensioni più basse; rafforzamento della previdenza complementare e avvio sperimentale di nuove mutue sociali e sanitarie;
• attuazione del piano straordinario del Governo Berlusconi per le persone non autosufficienti (disabili, anziani, malati gravi) di concerto con il mondo delle autonomie e del privato sociale;
• utilizzo delle Poste italiane per servizi sociali a domicilio, a favore dei cittadini in coordinamento con i Comuni;

• stabilizzazione del "cinque per mille" e sua applicazione a favore di volontariato, non-profit, terzo settore, ricerca;
• revisione del sistema di assistenza sociale in base al principio di sussidiarietà, dando un maggior ruolo ai Comuni e garantendo la libertà di scelta tra i vari servizi offerti dal pubblico, dal privato e dal privato sociale;
• riforma del libro primo del Codice Civile, per riconoscere il ruolo fondamentale assunto nella nostra società dal "terzo settore";
• rilancio del ruolo di prevenzione e di assistenza dei consultori pubblici e privati e, d’intesa con le Regioni, individuazione delle risorse finanziarie necessarie a garantire credibili alternative all’aborto per la gestante in difficoltà;
• esclusione di ogni ipotesi di leggi che permettano o comunque favoriscano pratiche mediche assimilabili all’eutanasia.

4. Dare ai giovani un futuro
• Sperimentazione di un periodo "no tax" per le nuove iniziative imprenditoriali e professionali dei giovani;
• introduzione di un credito d’imposta per le imprese che assumono giovani e che trasformano contratti temporanei in contratti a tempo indeterminato;
• "bonus locazioni" per aiutare le giovani coppie e i meno abbienti a sostenere l’onere degli affitti;
• garanzie pubbliche per i "prestiti d’onore" e per il finanziamento d’avvio a favore di giovani che iniziano la loro attività di impresa;
• graduale progressiva totalizzazione dei periodi contributivi;
• ripresa in ogni settore di attività del sistema delle mutue che, con sostegno pubblico e privato, garantiscano ai giovani assistenza sociale e sanitaria in caso di non lavoro e di bisogno, sul modello storico delle "Casse edili".
----
Leggi le altre missioni : 1, 3, 4, 5, 6, 7
----

Da il velino.it

Ecco il programma del Popolo della Libertà (prima missione: sviluppo)

Prima missione: rilanciare lo sviluppo
La nostra proposta per rilanciare la crescita dell’economia italiana si fonda su sei iniziative: un nuovo fisco per le imprese; infrastrutture, nuove fonti di energia e telecomunicazioni; lavoro; liberalizzazioni; sostegno al "made in Italy"; riorganizzazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione.

1. Un nuovo fisco per le imprese
• detassazione di straordinari, premi e incentivi legati a incrementi di produttività;
• graduale e progressiva detassazione delle "tredicesime" o di una mensilità;
• versamento IVA dovuto solo dopo il reale incasso della fattura;
• rimborsi IVA in tempo commerciale (da 60 a 90 giorni), per lasciare liquidità nelle imprese;
• eliminazione di adempimenti burocratici e fiscali superflui e costosi;
• riforma degli studi di settore, partendo dalle realtà economiche territoriali e coinvolgendo anche i Comuni;
• graduale e progressiva abolizione dell’IRAP, a partire dall’abolizione dell’IRAP sul costo del lavoro e sulle perdite;
• graduale e progressiva riduzione dell’IVA sul turismo.

2. Infrastrutture, nuove fonti di energia e telecomunicazioni
• Rilancio e rifinanziamento della "Legge Obiettivo" e delle Grandi Opere con priorità alle Pedemontane lombarda e veneta, al Ponte sullo Stretto di Messina e all’Alta velocità ferroviaria;
• coinvolgimento delle piccole e medie imprese di costruzione nella realizzazione delle Grandi Opere;
• promozione e incentivazione della raccolta differenziata e della realizzazione di termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nelle regioni deficitarie;
• rilancio del trasporto aereo, con la valorizzazione e lo sviluppo degli "Hub" di Malpensa e di Fiumicino;
• partecipazione ai progetti europei di energia nucleare di ultima generazione;
• incentivi alla diversificazione, alla cogenerazione, all’uso efficiente di energia, alle fonti rinnovabili: dal solare al geotermico, dall’eolico alle biomasse, ai rifiuti urbani;
• realizzazione dei rigassificatori già autorizzati;
• diversificazione del funzionamento degli impianti elettrici ad olio combustibile attraverso il ricorso al carbone pulito;
• completamento del processo di liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni e diffusione della larga banda su tutto il territorio nazionale;
• regole europee nel settore dei media: pluralismo e concorrenza, valorizzazione delle produzioni europee, completamento del passaggio alla tecnologia digitale.

3. Lavoro
• Incremento delle tutele, delle garanzie e dei controlli in materia di sicurezza sul lavoro anche attraverso incentivi per le imprese;
• obiettivo della piena occupazione per trasformare la flessibilità di ingresso nel mondo del lavoro in opportunità di stabilità del rapporto e di crescita professionale, eliminando alla radice il fenomeno della precarietà;
• attuazione della Legge Biagi per incentivare la creazione di nuovi posti di lavoro e per realizzare una maggiore inclusione nel mercato del lavoro di giovani, donne, anziani e disabili;
• riforma degli ammortizzatori sociali secondo i principi contenuti nel "Libro Bianco" del professor Marco Biagi;
• completamento della "Borsa lavoro" per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

4. Liberalizzazioni
• Liberalizzazione dei servizi privati e pubblici per migliorare il rapporto qualità/prezzo a favore dei consumatori a partire dal carico delle bollette;
• liquidazione delle società pubbliche non essenziali;
• difesa dei consumatori generalizzando e rafforzando il principio di "portabilità" dei rapporti con le banche, proposto dal Governo Berlusconi.

5. Sostegno al "Made in Italy"
• Interventi sull’Unione Europea per ridurre la regolamentazione comunitaria, per difendere la nostra produzione, contro la concorrenza asimmetrica che viene dall’Asia (dazi e quote);
• sperimentazione della certificazione obbligatoria del "Made in Italy";
• legge sui distretti industriali, sulle filiere produttive e sulle reti d’imprese;
• sviluppo dell’agricoltura: salvaguardia degli interessi italiani in Europa, difesa e valorizzazione del prodotto italiano mediante l’indicazione obbligatoria dell’origine geografica, contenimento
dei costi di produzione (anche con la stabilizzazione del regime fiscale e previdenziale agricolo), valorizzazione dei prodotti tipici, riduzione dei passaggi dal campo alla tavola dei prodotti agricoli, diffusione di mercati gestiti direttamente dai produttori agricoli.

6. Riorganizzazione e digitalizzazione della P.A.
• Sviluppo del piano di riorganizzazione e di digitalizzazione della pubblica amministrazione avviato durante il Governo Berlusconi per raggiungere i seguenti obiettivi: considerevoli risparmi nel costo dello Stato, accesso dei cittadini agli uffici pubblici per via telematica, maggiore trasparenza e certezza delle procedure;
• passaggio dall’archiviazione cartacea a quella digitale.
-----
Leggi le altre missioni : 2, 3, 4, 5, 6, 7
-----
Da il Velino.it


mercoledì 27 febbraio 2008

Cosa pensano i lettori dell'Unità (elettori del PD)su Castro e Cuba

dal forum dell'Unità, giornale molto vicino al Partito democratico, ovviamente

Cuba, l'addio di Castro: non sarò più presidenteFidel Castro lascia la presidenza. A confermarlo una lettera a Granma, l'organo ufficiale del partito. «Continuerò ad essere un soldato delle idee». A sostituirlo il fratello Raul. Il leader maximo, una carriera da guiness

Grande Fidel!(20/02/08 - 11.24) Gianluca

se la democrazia che vogliono importare a cuba è quella americana allora siamo proprio alla frutta, un paese che fa le guerre per il petrolio la democrazia non sa che cosa è forza cuba fagliela vedere tu.(20/02/08 - 10.39) viviana

Ora è necessario un passo indietro da parte USA, che se fosse usata la diplomazia e non l'embargo, la democrazia sarebbe arrivata prima a Cuba. Fidel, sa quali sono i meriti e i demeriti della rivoluzione cubana, adesso serve riflessione per il futuro.(20/02/08 - 10.35) Marco Cannas
Ed ora aspettiamo tutti che Cuba torni quella che era prima di Fidel: il casino degli americani! Certo che la vignetta Staino e l'Unita' ce la potevano risparmiare:c'E poco da sorridere con gli Usa in arrivo.Hasta la victoria siempre!(20/02/08 - 10.17) Carmelo Ferrigato


E' più facile criticare che costruire. Pure con tutti gli errori Fidel rimarrà nella storia per avere tenuto testa alla "democratica" america e al suo iniquo embargo voluto anche da "democratici" Presidenti tipo Kennedy. W Fidel, Hasta la vista siempre! ...(20/02/08 - 9.40) sergio

Questo giusto un assaggio per far capireil rispetto per la democrazia dei lettori dell' Unità.

Una cosa penosa.

domenica 24 febbraio 2008

16 chiari punti intorno alla faccenda Mitrokhin - di Asdrubalino

Si ringrazia Asdrubalino, che rispondendo in un commento sul blog di Pietro Ricca dice:

-----------------

Stiamo ai fatti, e non alle fandonie.

1) Scaramella non è stato supertestimone di nulla, era uno dei consulenti (se non ricordo male 37) che hanno affiancato i commissari della Mitrokhin nel loro lavoro.

2)Le dichiarazioni di Litvinenko sono le sue, non di Scaramella, e la genuinità (che è cosa diversa dalla veridicità) è confermata dalla vedova Marina nel suo libro “Morte di un dissidente” a pagina 359.

3)Le relazioni che documentano il lavoro svolto dalla commissione sono scaricabili dal sito parlamento.it, l’affermazione che “ha chiuso i battenti con un nulla di fatto” che copi da Travaglio è priva di fondamento

4)Nella relazione conclusiva di maggioranza (315 pagine) non esiste una riga proveniente dal lavoro di Scaramella, chiunque afferma il contrario afferma il falso.

5)Riguardo all’intervista a Orlando e all’accusa di millantato credito, Scaramella è stato assolto da quelle accuse.

6)Riguardo all’essere un finto professore, giova ricordare che Lorenzo Matassa ha dichiarato a Gatti del Sole 24 Ore di aver conosciuto Scaramella all’università di San Jose (California), dove gli è stato presentato dal consesso accademico con il titolo di professore.
Gatti ha tagliato questa parte della nota inviatagli da Matassa, spostando in un luogo diverso il loro primo incontro.

7) Scaramella non ha mai mosso nessuna accusa agli ucraini arrestati a Teramo.

8) L’esistenza della “struttura d’intelligence” di cui parla Orlando nell’intervista è stt smentita da un’inchiesta ministeriale promossa da Giuliano Amato.

9) Scaramella non era presente quando Litvinenko ha preso la a di the al polonio all’Hotel Millennium, luogo nel quale Scaramella, durante il suo soggiorno londinese non ha mai messo piede. E questo non lo dice Guzzanti, lo dice Scotland Yard. Quindi certe insinuazioni sono a dir poco indecenti.

10) Riguardo alla contaminazione di Scaramella, un comunicato della Healt Protection Agency inglese parla di “very hig level” di Polonio 210 rilevato nelle prime analisi fatte all’ex consulente della Mitrokhin. Quindi tutte le insinuazioni fatte da Orlando su quel ricovero sono volgari fandonie.

11) Scaramella non è stato arrestato per calunnia aggravata e con finalità eversive, e Orlando lo sa, visto che cita a sproposito un’accusa della Procura di Bologna, mentre l’arresto di Scaramella è stato chiesto dalla Procura di Roma, e non per il traffico d’armi e lo smaltimento di rifiuti.

12) Un GIP di Bologna ha respinto una succesisva richiesta di custodia cutelare sentenziando che non ci sono i presupposti per attribuire a Scaramella finalità eversive, dichirando pertanto l’incompetenza territoriale della procura felsinea.

13) Dovresti chiedere a Orlando come mai sul suo libro ha “montato” ad arte il contenuto di una telefonata tra Guzzanti e Scaramella, omettendo le parti scomode alle sue accuse.

14)La rilevanza mediatica data alle attività di Scaramella durante i lavori della Mitrokhin è prossima allo zero.Pubblica post

15)L’unico falso accertato ad oggi presente ne documenti della Commissione Mitrokhin si trova nella relazione conclusiva di minoranze, ed è documentabile “per tabulas”

16) Sulla base di questo falso, il presunto terrorista tedesco Thomas Kram (attualmente sotto processo in Germania per altre vicende), presente a Bologna la mattina del 2 Agosto 1980, si è costruito, in una intervista al Manifesto del 1 agosto 2007 un falso “alibi” per la sua presenza a Bologna, facendo diretto riferimento alla citata relazione di minoranza.

-------------

http://www.cielilimpidi.com/

sabato 23 febbraio 2008

Si può fare, si può anche copiare.Veltroni copia Zapatero o Prodi?

Veltroni copia Obama e Berlusconi, ma anche Zapatero.

Non solo quindi, Yes we can, e un oratoria immaginifica presa da Obama.
Non solo "meno tasse per tutti" e una mediaticità presa da Berlusconi.
Non solo vuole fare i circoli del Partito democratico (se proprio voleva fare associazioni simili , almeno non chiamarle circoli..)

Ma ha anche copiato la proposta di Zapatero, di nuovo spudoratamente.

Zapatero:

Madrid, 5 luglio 2007. Il Capo del Governo spagnolo, Josè Luis Rodríguez Zapatero, ha ufficializzato la decisione dell'esecutivo di offrire un bonus di 2500 euro ad ogni famiglia residente legalmente nel Paese che darà alla luce un figlio. L'incentivo, cumulabile per chi deciderà di dare alla luce più di un bambino, rientra in un programma nazionale di sostegno alla natalità che «sarà ulteriormente sviluppato nei prossimi anni».


Veltroni:

La dote, come ha spiegato Veltroni, partirà da un valore di 2500 euro annuo sul primo figlio «aumentando col numero dei figli secondo parametri di equivalenza e riducendosi regolarmente in funzione del reddito familiare ma in modo da migliorare i trattamenti anche per i redditi medi e medio-alti».

Ma qui veramente non si riesce a capire, se lui ha copiato Zapatero o Zapatero ha copiato... Prodi. Si perchè la proposta era anche di prodi del 2006

la proposta di Prodi di assegnare un bonus di 2500 euro ad ogni bambino da 0 a 3 anni
Il punto è che sappiamo benissimo che fine ha fatto quella proposta. Carta straccia come tutto il programma.

Ma Veltroni, qualcosa di originale, di SUO, c'è l'ha? Oppure è tutto un copia-incolla?
Quando cita Kennedy, forse non sa che alla sua base non piace quello che ha fatto in Vietnam, e quello che ha tentato di fare a Cuba e in Medio Oriente. Quando parla di Obama, le sa le sue posizioni sull'Iran e sul Pakistan. Su quello è un vero "falco".

Ma a lui non interessa, interessa l'immagine e l'effetto mediatco, perchè "Si può fare" (tutto e il contrario di tutto) Radicali e giustizialisti, Bonino e Binetti.
Nessuno che gli dica No, you can't ?

Ricordo che berlsconi non ha paura di dire cose scomode, non ha avuto paura nel 1994 di dire apertamente di essere amico di Craxi, quando la maggioranza degli italiani lo voleva in prigione.

Veltroni no. E' fatto di pasta didò. Ce lo vedo bene in una pubblicità del mulino bianco.

martedì 19 febbraio 2008

Il pensiero politico di Thomas Jefferson

Sto leggendo un interessatissimo libro sul pensiero politico di Thomas Jefferson- Libertà, proprietà e autogoverno. Di Marco Luigi Bassani. (Giuffrè editore).

Qualche perla.


A Jefferson glie ne sono state attribuite veramente di tutte, persino di essere un paragiacobino o protosocialista. Durante il New Deal gli intellettuali americani si sono divisi dicendo che era Jeffersoniano e che non lo era. Una delle più grosse è il tentativo di attribuire a Rousseau una parte importante della sua formazione. Falso, amava si quello che la Francia aveva prodotto nel campo scientifico nel '700, ma nel suo "Commonplace Book" una raccolta di tutte le citazioni che lo colpivano, non c'è ne una di Rousseau.


Jefferson è secondo l'autore del libro ancora attuale per la politica americana, addirittura ne incarna l'essenza.


Addirittura si dice :"Che cosa ne direbbe Jefferson?"E' stato addirittura pubblicato un volumetto sul suo (presunto) pensiero sui temi odierni.


Egli era, come è noto il padre della dichiarazione di indipendenza, (approvata il 4 luglio senza sostaziali modifiche). Quando morì John Adams disse "Thomas Jefferson is still alive", come dire : lo spirito della Rivoluzione non è ancora morto.


Inventore del termine "americanismo", si disse profondamente cosmopolita, ma quando diceva my country (il mio paese) si riferiva alla sua Virginia.


Uno dei suoi primi biografi, James Parton, consapevole della sua importanza per gli Stati Uniti, come le fondamenta di un edificio disse:



If Jefferson was wrong, America is wrong. If America is right, Jefferson was right.


Naturalmente Jefferson era un uomo con molte contraddizioni, come d'altronde ne hanno gli Stati Uniti. Si oppose allo schiavismo, ed in un certo senso fu lui la causa della guerra di secessione, propose l'abolizione della schiavitù ai territori dell'ovest. Ma dovette sopportarla nella sua Virginia.


Le diverse idee ed interpretazioni sul pensiero del virginiano sono state paragonate alle diverse interpretazione delle parole di Gesù, parole uguali, significati diversi.


Molti credono che l'autore della dichiarazione di indipendenza sia anche l'autore della costutuzione, è falso per il semplice motivo che in quel periodo era a Parigi. Ed era a Parigi il 5 maggio 1789 quando s'aprirono i lavori degli stati Generali. Pochi sanno che in quella rivoluzione francese non fu solo spettatore, collaborò alla stesura della Dichiarazione dei diritti , che era basata su quella della Virginia.

Ne scrisse il preambolo e l'ultimo articolo:

Giacchè il progresso della ragione, l'introduzione di abusi e il diritto delle generazioni successive rendono necessaria la revisione di qualsiasi istituzione umana, dovranno essere indicati gli strumenti costituzionali, che assicurino, in determinati casi, una convocazione straordinaria dei delegati con il solo scopo di esaminare e modificare la forma di governo.

Era tuttavia consapevole della immaturità della situazione francese, ma sperò in un cambiamento. Un Corso gli fece cambiare idea...


Tentò inoltre di abolire la pena di morte per seguire il pensiero di Cesare Beccaria:


Beccaria e gli altri scrittori sul tema dei delitti e delle pene, hanno convinto il mondo ragionevole circa l'ingiustizia e inefficacia della pena di morte per la punizione dei delitti [...] Ma i convincimenti generali del nostro Paese non erano ancora avanzati fino a questo punto.

E non lo sono tuttora...


Inoltre una piccola curiosità, volendo visitare l'Italia, sogno di gioventù, una volta scoperto che il riso piemontese era di qualità superiore a quello americano, compì una vera propria operazione di spionaggio industriale, copiò i progetti delle macchine per mondare il riso e ne portò alcune piantine clandestinamente oltreoceano. Diavolo di un Jefferson.


Sarebbero davvero tante e troppe le cose da dire. Mi fermo qui.
Mi sembra doveroso finire con uno dei suoi pensieri che mi sono piaciuti di più. In una lettera a John Adams, nel 1821 scrisse:
Non morirò senza sperare che i lumi e la libertà progrediscano senza sosta. Abbiamo potuto constatare che nel corso della storia umana si è verificata un eclisse totale dell'intelletto umano, un eclisse che si è protratta per secoli. (...) Se anche l'ombra della barbarie e del dispotismo dovesse oscurare nuovamente la scienza e la libertà d'Europa, rimarrà comunque questo Paese a conservare e riportare i lumi e la libertà agli europei. In sintesi, le fiamme accese il 4 luglio 1776 si sono diffuse troppo ampiamente nel globo perchè i deboli strumenti del dispotismo possano estinguerle; al contrario, esse consumeranno questi stessi strumenti e coloro che li
impiegano.

lunedì 18 febbraio 2008

Lo schiavismo in Italia - 1

Esiste lo schiavismo in Italia?
Legalmente ovviamente no.
Di fatto si.

Non so i dati, le cifre, ma spesso dimentichiamo una cosa. Esistono migliaia di donne e bambini costretti in una condizione non dissimile da quella dello schiavo.
Esistono migliaia di donne, per lo più straniere costrette a vendere il proprio corpo. Lo abbiamo dimenticato? Possiamo accettarlo come una cosa endemica, naturale? La risposta non può essere che no. Cosa si fa per impedirlo? Sicuramente non abbastanza. I cittadini che vivono la loro quotidianità sono veramente più a conoscenza di questi fenomeni che le forze dell'ordine? Io non credo. Credo piuttosto che si sia rinunciato a perseguire lo sfruttamento della prostituzione per quello che è, schiavismo. E contro lo schiavismo bisogna "sguinzagliare" le forze dell'ordine in una intransigente caccia allo schiavista. Non sono ammessi compromessi.
Come debellare questo fenomeno? In Italia la legge Merlin rese i "bordelli" illegali, ma non di fatto la prostituzione. Lasciandola a metà strada fra il permesso e l'illegale. Ed è li che il mercato delle piccole e grandi mafie si è insediato. Ed è quello da sconfiggere. Anche se, supponiamo l'azione di polizia togliesse qualunque prostituzione dalle strade, questa verrebbe esercitata al chiuso e sarebbe più nascosta e imprendibile. Questo perchè ci sarà sempre una clientela disposta a pagare.

La soluzione è togliere il mercato alle mafie e legalizzare la prostituzione. Facendo di quelle donne che veramente vogliono esercitare questa "professione" delle imprenditrici di se stesse. Con tanto di partita IVA, bollo e controlli medici. Il caso dei Paesi Bassi è estremo, nessuno credo le vorrebbe addittura in vetrina, ma almeno legalizzate, si.

giovedì 7 febbraio 2008

Firma per un blogger alla camera dei deputati

Mario Adinolfi, bisogna dargliene atto ha aperto la strada, per la candidatura di un blogger nella politica che conta.

Lui sperava di fare come 300(il film), ma prese solo 0.17%. Cioè niente. Sperava in una politica più giovane e aperta alle istanze dei cittadini e alle nuove tecnologie.

Ora il testimone passa al centro-destra.

Il blogger ilGiulivo, Edoardo Colombo 42 anni, da destra tenta di fare una cosa simile, si vuole candidare alla camera. I problemi sono due, non è dell'establishment e non ci sono le preferenze.


Quindi il suo amico Marco Camisani Calzolari, coautore di cittadini digitali ha indetto una petizione per la sua candidatura.

Questa è fino ad adesso la cosa più innovativa nel centro-destra, non facciamocela scappare!!







mercoledì 6 febbraio 2008

Dopo le Ardenne c'è solo la HitlerJugen. Verranno i bambini-bomba

I ricorsi della Storia.
Quella che verrà, sarà temo la fase peggiore. Forse non per i morti, ma per l'orrore che dovremo vedere. Come se non ce ne fosse già abbastanza.

In Iraq sembra proprio che siano a corto di kamikaze. E il loro disprezzo per la vita umana li porta a utilizzare i più innocenti come carne da macello. Non più come vittime, ma come carnefici. Ancora fresco nella mente abbiamo lo sdegno per le due donne down utilizzate come bombe, forse inconsapevoli. La tv araba Al Arabiya ha diffuso immagini di un addestramento di bambini dai 10 ai 14 anni. In un altro filmato un dodicenne partecipava all’esecuzione di una spia, ma il Corriere ovviamente non lo riporta. Essi saranno future bombe umane.......................................................................
E purtroppo hanno due vantaggi, sono facilmente indottrinabili e sono meno sospettabili.La prospettiva più terribile che mi viene in mente, e che questi potrebbero facilmente entrare nelle scuole.
L'esistenza di queste potenziali bombe non può che sconvolgere. Il video fa capire molto nettamente il grado di indottrinamento e di lavaggio del cervello a cui possono arrivare. ...................................................................................................................................................................................-....-..Lo scopo dei terroristi, come ho già detto, non è colpire fisicamente, che è solo un pretesto, ma è fiaccare moralmente, terrorizzare appunto.
E non c'è niente di più terrificante di bambini usati come armi, neanche soldati, armi, oggetti di morte..-------------.
Spero che il loro "arsenale" sia molto piccolo.


(Giusto un inciso, la Hitler Jugen in guerra utilizzava prevalentemente 17enni, perchè più affidabili, ma arruolò anche 5000 16enni e 15enni, si ha notizia anche di qualche bambino di 12 anni. I terroristi non si fanno nessunissimo scrupolo a utilizzare bambini di 10.

martedì 5 febbraio 2008

Rioccupare Gaza


Credo che allo stato attuale delle cose sia l'unica soluzione possibile.

La sola cosa che Hamas capisce è la forza. Di certo non la trattattiva e la diplomazia.

La striscia di Gaza era stata consegnata nel 2005 all''Autorità Nazionale Palestinese. Hamas ha attuato nella strisca un colpo di Stato, stralciando così quel minimo (se l'ha mai avuto) di legittimità che aveva. Quindi le condizioni sono cambiate. Gaza è governata da un gruppo criminale e terrorista che non esita a lanciare missili contro le città israeliane, continuando a farlo anche durante il blocco totale. Mostrando così quale sia la vera priorità di Hamas, ovvero continuare a spendere energia e soldi per produrre missili, quando invece sarebbe più utile per ospedali e per l'alimentazione della popolazione.

A mio avviso si può andare avanti a missili Kassam e raid Israeliani ancora per molto. Senza trovare una soluzione. Credo che di questo passo è più facile che si svuotino città come Sderot (continuamente sotto tiro dai razzi Kassam) che i terroristi si convincano a smettere o che siano fatti tutti fuori con i raid.

La soluzione per uscire da questo empasse è riportare Gaza sotto legittimo controllo. Israeliano o Palestinese. Per far questo inevitabilmente Gaza dovrà essere occupata. Il blocco totale temo che non abbia portato risultati concreti, visto che i dirigenti di Hamas preferiscono passare sopra le esigenze della popolazione per continuare la loro testarda e fanatica guerra a Israele.

Bisognerebbe dare un ultimatum ad esempio, Israele dovrebbe astenersi da qualunque tipo di azione contro Gaza, ma se entro 3 giorni non cessa qualsiasi atto di ostilità, l'esercito Israeliano dovrebbe occupare Gaza.

Al primo razzetto. Rioccupazione.

Poi dopo aver pacificato per quanto possibile la zona si potrebbe pensare di ridarla a certe condizioni all' Autorià Palestinese. Ad esempio la messa in fuori legge di Hamas. Il processo per crimnini di guerra ai dirigenti e il conseguente arresto di chiunque ne sia membro.

E' così che si dovrebbe fare. E' così che qualsiasi altro Stato farebbe. Ma Israele no. Perchè?

Forse per gli inconcludenti risultati dell'ultima guerra in Libano che non ha portato al disarmo di Hezbollah. Merito(colpa) dell'ONU, e di una gestione post-guerra fallimentare. La "sconfitta morale" brucia ancora. Inoltre forse si teme il giudizio della comunità internazionale. Si teme (a ragione) che l'ONU condanni di più la difesa dell'aggredito, (Israele) che l'aggressore (Hamas).

Come se non bastasse sono ricominciati gli attacchi kamikaze. Il Libano poi è sempre sull'orlo della guerra civile.

Per quanto si può andare avanti così?

lunedì 4 febbraio 2008

sabato 2 febbraio 2008

Documentario di History channel. Mitrokhin. (6/6)

Si ringrazia StaffGuzzanti per il filmato.

Parte 1

Parte 2

Parte 3

Parte 4

Parte 5

Parte 6