venerdì 27 aprile 2007

Film sulla Stasi nella DDR: La vita degli altri

Repubblica Democratica Tedesca, 1984.
Data scelta non ha caso per richiamare all'attenzione il magnifico romanzo di Orwell che descrive la vita nel più totalitario e oppressivo dei mondi possibili.
Forse.
Leggendo il libro di Orwell si rimane sconvolti dal grado di oppressione, la vita privata che non esiste più, chiunque può essere una spia, microfono in casa.
Ma la fantasia scritta dalla scrittore inglese è stata realtà per milioni di persone fino al crollo del comunismo. No, non è vero.
E' realtà ancora adesso, è bene ricordarlo. Cina, Corea del nord e Cuba. E chissà quanti altri Stati, pur non comunisti applicano gli stessi metodi.

(Attenzione viene rilevata la trama del film. Se vuoi vederlo non leggere, ti rovinerai la visione, fidati.)

Il capitano della Stasi Gerd Wiesler, il servizio segreto delle repubblica democratica, ha il compito di scoprire coloro che attentano al socialismo. e' un agente spietato, tiene lezioni all'università su come interrogare i sospetti. Se dopo 24 ore di interrogatorio urlano sono innocenti , se piangono e ripetono sempre la stessa cosa sono colpevoli, quando uno studente chiede se questo non è inumano Wiesler mette una croce sul suo nome, inadatto a diventare un agente della Stasi.
Wiesler viene incaricato di spiare Georg Dreyman, scrittore di teatro famoso e fedele al regime.
Spiando giorno e notte la vita privata dell'artista entra in crisi la sua fedeltà al regime comunista.

Quando in ascensore un bambino con un pallone gli chiede se è un agente della Stasi, lui chiede perchè, il bambino risponde che suo padre dice che gli agenti sono cattivi, Wiesler gli chiede come si chiama, ma ha un esitazione e domanda come si chiama il pallone del bambino.
Scena buffa, ma significativa.
Da li in poi scopre che l'autore di teatro sta tramando qualcosa, ma nei rapporti non scrive niente. Dreyman sta scrivendo un reportage sull'impressionante numero di suicidi nella DDR che vuole spedire nella repubblica Federale.
Per "testare" se la casa di Dreyman è priva di microfoni fa una sceneggiata dove fa rilevare ad uno che passerà il confine con una persona nel bagagliaio. Il capitano della Stasi non se la sente di denunciarlo, successivamente, quando scopre che Dreyman sta scrivendo il reportage, corre dal suo superiore, ma dopo aver sentito cosa aspetta alla tipologia caratteriale n°2 dell'ambiente artistico,secondo la quale è classificato Dreyman.

L'articolo viene pubblicato su "Der Spiegel" e questo fa imbestialire gli alti papaveri della Stasi che vogliono cercare assolutamente i responsabili. Grazie ad un informatore vengono in possesso del manoscritto originale ed individuata il tipo unico di macchina da scrivere dal quale proviene. La compagna di Dreyman viene interrogata. L’appartamento di Dreyman viene subito ispezionato ma la macchina da scrivere non si trova. L'aveva nascosta Wiesler.
Per incapacità Wiesler viene degradato.

Dopo qualche anno, in seguito alla riunificazione, Dreyman legge perplesso i documenti dello Stasi relativi alla sua persona dove scopre che l’agente dello Stasi "HGW XX/7" lo ha coperto. Due anni dopo Wiesler vede per caso il manifesto del romanzo “Die Sonate vom guten Menschen” (sonata per gli uomini buoni), scritto da Dreyman. L’intestazione reca la scritta "a HGW XX/7, in riconoscenza", il nome in codice di Wiesler presso lo Stasi. Wiesler compra il libro. Alla domanda del negoziante, se gli debba fare un pacchetto regalo, Wiesler risponde: "No, è per me".

Uno dei pochi film sulla DDR dopo "Goodbye Lenin", l'unico che dia l'idea dello stato di polizia durante il regime. Tra spie e collaboratori, quasi 200.000 persone lavoravano per la Stasi, un tedesco orientale su 100.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

anche qui. che c'entra il comunismo? boooh?
JL

Beppe ha detto...

Trallallero trallallà...

Repubblica Democratica Tedesca:

Nota nazione capitalista sotto l'ombrello dalla NATO e quindi sotto il controllo USA.

Apri un libro di storia , è meglio.

P.S.

Alice nel paese delle meraviglie NON E' un libro di storia.

Anonimo ha detto...

QUESTO FILM DOVREBBE ESSERE VISTO DA TUTTI QUELLI CHE IN ITALIA - OGGI - SI DICHIARANO ORGOGLIOSAMENTE COMUNISTI !!
BERTINOTTI E DILIBERTO DOCET

Laura ha detto...

personalmente credo che il film sia solo un piccolo passo fatto per divulgare ciò che fu. Ho avuto modo di visitare Berlino 2 volte e ho avuto la sensazione che non si abbia granchè volglia di raccontare il controllo e lo spionaggio posto in essere dalla stasi a danno dei cittadini. Certo esistono alcuni musei commemorativi ma sono tutti ESCLUSIVAMENTE in lingua tedesca. non c'è opuscolo, didascalia o spiegazione in nessuna altra lingua (neanche in inglese) ed è assolutamente inutile chiedere guide (anche elettroniche) in lingua diversa dal tedesco...strano per una città ritenuta tra le più moderne e che ogni anno ospita milioni e milioni di turisti provenienti da ogni parte del mondo... www.ddr-laura.blogspot.com

Wasted ha detto...

L DDR mi pareva più nel patto di Varsavia, in ogni caso, indipendentemente dal fatto che centri il comunismo o no in questo specifico argomento, c'è poco da essere orgogliosi nell'essere Comunisti, l'efferatezze dell'estrema sinistra sono reali come quelle dei regimi di estrema destra. Appartenere ad un estremismo ed essere orgogliosi di farne parte è sinonimo di ignoranza, io tendo a rispettare le idee altrui, a meno che esse non implichino mancanza di rispetto per idee diverse dalla propria. Di conseguenza essere Comunisti o Fascisti (per usare due esempi ricorrenti) è condannabile a parimodo.

Wasted ha detto...

Ah ah c'è un non di troppo!
Sorry!